ROMA - Scontro alla Camera durante la discussione delle mozioni su Gaza. Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni hanno accusato apertamente il governo di complicità con “i crimini di guerra” di Benjamin Netanyahu e dunque col “genocidio” in corso nella Striscia. Critiche durissime, rispedite al mittente dalla maggioranza, che in Aula ha approvato solo la sua mozione (più alcuni singoli punti del documento di Italia Viva), bocciando integralmente il documento unitario di Pd-M5s-Avs, che conteneva una condanna esplicita per il governo israeliano e quella di Azione che prospettava un “piano di sanzioni” nei confronti di Israele.

Una seduta che si è aperta con la lettura, da parte di Angelo Bonelli (Avs), dei nomi dei bambini uccisi dalle bombe israeliane e che è proseguita con il j’accuse delle opposizioni al governo, colpevole di non aver preso alcuna iniziativa per fermare Israele, al contrario di quanto stanno facendo altri Paesi, come Gran Bretagna e Spagna. I deputati di opposizione si sono alzati in piedi e, pian piano, lo hanno fatto anche quelli di maggioranza. Il clima, invece, si è acceso durante le dichiarazioni di voto. “Quello di Netanyahu è un governo di assassini”, “siete complici di quello che sta avvenendo”, “avete ricostruito l’asse Roma-Berlino e oggi come allora ci avete ricoperto di vergogna e infamia”, le accuse scagliate da Fratoianni verso i banchi della maggioranza. “Qui non siamo di fronte a ‘eventuali errori’, come li ha chiamati La Russa; tutto questo ha un solo nome: genocidio”. “A Gaza non è [in corso] un’operazione di antiterrorismo; si chiama ‘pulizia etnica’ [e] accanto alla responsabilità degli autori di un genocidio ci sono le corresponsabilità [dei] complici”, ha rincarato Conte. E fra questi, per Conte, c’è il governo Meloni, con i suoi ministri che volano “a Tel Aviv per stringere le mani sporche di sangue di Netanyahu”.

Schlein si è rivolta direttamente alla Premier: “Non si può restare immobili di fronte al disegno di sterminio. Lei rappresenta l’Italia, ma l’Italia, che non si gira dall’altra parte e ripudia la guerra, non è rappresentata da lei”. La segretaria dem ha definito, poi, “gravissimo” che l’Italia abbia votato contro la revisione dell’accordo dell’Unione Europea con Israele, nel corso del Consiglio europeo dei ministri degli Esteri. M5s e Avs hanno sventolato le bandiere della Palestina in Aula, che il presidente di turno, Fabio Rampelli (Fdi) ha fatto rimuovere, salvo precisare in seguito: “Massimo rispetto per la bandiera della Palestina che spero possa presto sventolare nei luoghi giusti e nel silenzio delle armi”.

Dal centrodestra, Pino Bicchielli di Noi Moderati ha bollato come “mozione spot” il documento unitario del centrosinistra. E la Lega, per voce di Paolo Formentini, ha risposto a tono all’invettiva delle opposizioni: “Queste accuse di complicità andrebbero ribaltate a chi ha frequentato [in passato] i dirigenti di Hamas e li ha portati in questo Parlamento”. “[L’obiettivo del governo è] la soluzione due popoli e due Stati”, ha chiarito Fi per voce di Deborah Bergamini, mentre Fdi ha rivendicato l’azione del governo: “Solo con il dialogo e il realismo si costruisce la pace”.

La mozione di maggioranza, approvata dalla Camera, impegna l’esecutivo a “sostenere, insieme ai partner europei e internazionali, ogni tentativo di soluzione negoziata tra Israele e i rappresentanti palestinesi” e a lavorare “affinché le parti, nel rispetto del diritto internazionale umanitario e della legalità internazionale, giungano all’immediata cessazione dei combattimenti”.