Ci sono passioni che ci accompagnano fin da quando siamo bambini e non si affievoliscono con il passare del tempo; sono colori che dipingono le nostre sciarpe e i nostri vestiti e valori in cui ci riconosciamo e che entrano, in un qualche modo, a fare parte di noi, plasmando la nostra personalità. 

Il bianco e il nero sono entrati a fare parte della vita di Joseph Sala da quando era bambino. Nato a Floridia, in provincia di Siracusa, Joe è arrivato in Australia quando aveva solo tre anni. A Melbourne abitavano già diversi zii, per cui si è ritrovato a crescere in una famiglia alquanto larga. 

Sala confida che la sua passione per il calcio si è consolidata dopo la Coppa del Mondo FIFA del 1974, la prima della storia in cui sulle divise dei giocatori sono apparsi i loghi degli sponsor tecnici. Durante quella competizione, nelle scuole di tutto il mondo - comprese quelle australiane - si parlava molto delle squadre coinvolte nel torneo e, in particolare, dell’Italia. E proprio in quegli anni, inoltre,  con la complicità  dei giornali come Il Globo, che riportavano i risultati delle partite di campionato, si è iniziato a parlare molto anche della Grande Signora, una delle squadre più famose e più seguite all’estero. “È così che è nata la mia passione per la Juve e per questo mondo”, ha confidato Joseph. Sala non ha mai avuto dubbi e, in tutti questi anni, è rimasto fedele ai colori zebrati.

Ricorda con affetto quando seguiva le partite in compagnia del padre e, anche quando la vita lo ha portato a giocare per altre squadre, il suo amore non ha mai vacillato. 

Una volta che il suo impegno calcistico da giocatore è terminato, Joseph è rimasto sempre coinvolto con l’ambiente calcistico perché accompagnava il figlio - che nel frattempo si era avvicinato a questo sport - alle partite e agli allenamenti e queste erano per lui occasione di incontrare sempre persone con cui aveva giocato o conosciuto in passato. “Senza neanche accorgermene mi sono ritrovato coinvolto con il Moreland Zebras Juventus Club FC e nel 1998 – ha spiegato Sala –, la mia attività ha iniziato a sponsorizzare il club. Poi, dal 2000, ho iniziato a fare parte del comitato come football manager”. 

Nel 2011, ha infine inaugurato un decennio di felice e importante presidenza. “Questi anni sono volati, ma ultimamente avevo capito che era arrivato il momento per me di passare il testimone – ha spiegato Joseph –. Negli ultimi anni sono entrati a fare parte del comitato diversi giovani imprenditori che condividono gli stessi valori, lo stesso amore per i colori bianco e nero e la stessa voglia di prendersi determinate responsabilità per continuare la storia del nostro fantastico club”. 

Così, lo scorso giovedì 9 dicembre, durante l’ultima riunione generale annuale, il comitato ha deciso di eleggere Dominic Montesano come nuovo presidente, dopo aver ricoperto con successo la carica di vicepresidente negli ultimi anni. 

All’inizio il Moreland Zebras Juventus FC contava solamente due squadre, mentre ora il numero supera le trenta unità. Il club vanta inoltre una sezione femminile, che i dirigenti sperano di allargare nei prossimi anni viste le numerose richieste di adesione. “Il nostro obiettivo è di fare raggiungere alla sezione femminile gli stessi livelli di quella maschile, nel campionato nazionale – ha dichiarato Joseph  –. Siamo stati un po’ sfortunati negli ultimi due anni perché stavamo facendo dei campionati eccezionali ma, purtroppo, a causa della pandemia, non abbiamo potuto terminare le stagioni”.  

Sala è ora stato nominato chairman del club, una posizione prettamente onoraria in cui, però, ha dichiarato che cercherà di mettere a disposizione tutta la sua esperienza e le sue conoscenze per consulenze al nuovo gruppo dirigente. “Quando ho iniziato, i presidenti passati mi sono stati di enorme aiuto durante molte situazioni e hanno costituito un’importante guida per me – ha spiegato Joseph –. Cercherò di fare lo stesso io per gli altri”. 

Il presidente uscente ci tiene infine a esprimere la propria gratitudine alla comunità calcistica juventina di Melbourne, soprattutto a chi ha sempre sostenuto e non ha mai fatto mancare il proprio supporto al club. “Abbiamo avuto generazioni intere che ci hanno supportato per numerosi anni – ha concluso Joseph –, regalandoci una continuità che ci ha permesso di crescere tanto.

Per esempio le famiglie Mirabella, Balassone, Mattioli e Carmignani sono tutte persone che hanno sempre amato e amano tuttora i colori bianco e nero e che hanno creduto nella mia presidenza in tutti questi anni, quindi gliene sono molto grato. Sono sicuro che daranno lo stesso supporto ai futuri dirigenti come farò anch’io”. 

Forse è proprio questa una delle ragioni per cui Moreland Zebras Juventus FC è unico: da oltre 73 anni ha infatti potuto contare su un continuo supporto di persone appassionate che non lo hanno mai abbandonato neanche nei momenti più difficoltosi e che lo hanno costantemente motivato a espandersi, diventando un punto di riferimento per diverse generazioni.