ATENE - Circa 15.000 persone hanno manifestato in Grecia in occasione del secondo sciopero nazionale di 24 ore indetto dall’inizio dell’anno dal principale sindacato dei lavoratori del settore pubblico (Adedy) e privato (Gsee). 

Secondo le stime della Polizia, circa 10.000 persone hanno sfilato nel centro di Atene, e altre 5000 a Salonicco, per chiedere l’aumento dei salari, contratti di lavoro collettivi e l’intervento del governo per alleviare la crisi degli alloggi e il peso dell’inflazione sul potere d’acquisto. La mobilitazione ha coinvolto anche il settore dei trasporti.

I controllori di volo si sono uniti allo sciopero, provocando la cancellazione di molti voli, assieme all’Unione panellenica dei marinai (Pno), facendo sì che i traghetti rimanessero ancorati nei porti. 

Ad Atene, oltre 10.000 persone si sono radunate vicino al Parlamento nell’ambito di un’azione congiunta dei sindacati del settore pubblico e privato contro il governo di Kyriakos Mitsotakis. Le scuole, i tribunali, le banche e gli uffici pubblici sono rimasti chiusi, come riporta il quotidiano della capitale ellenica Kathimerini.

Di fronte al Parlamento greco, in piazza Syntagma ad Atene, i manifestanti hanno scandito cori contro il governo conservatore di Nea Dimokratia, chiedendone le dimissioni e “stipendi dignitosi”. 

“Non possiamo vivere dignitosamente con gli stipendi che riceviamo”, ha detto all’agenzia di stampa AFP, Eleni Iaonnidou, 27 anni, commessa. Stando ai dati del ministero del Lavoro, in Grecia il salario lordo medio mensile è ancora inferiore del 10% rispetto al 2010.