CANBERRA - La Coalizione, dal canto suo, accusa il Partito laburista di voler spingere una riforma ideologica che rischia di bloccare investimenti e crescita economica.
La leader dell’opposizione Sussan Ley ha scritto al primo ministro chiedendo di scindere il disegno di legge: da una parte le modifiche “pratiche” per snellire le approvazioni ambientali, dall’altra le misure più controverse, come la creazione di una nuova autorità di vigilanza. “Separare i due elementi consentirebbe al Parlamento di procedere rapidamente sulle parti che favoriscono lo sviluppo economico”, ha dichiarato Ley, sottolineando che il sistema attuale è lento e incerto per le imprese.
Il ministro dell’Ambiente Murray Watt ha però respinto la proposta, sostenendo che “dividere la legge significherebbe indebolire le protezioni ambientali e aumentare l’incertezza per le aziende”. Watt ha ribadito che la riforma punta a un duplice obiettivo: tutelare la biodiversità e garantire approvazioni più rapide e trasparenti. “Non si deve scegliere tra produttività e ambiente, possiamo migliorare entrambi”.
Il nuovo pacchetto legislativo prevede la creazione di una National Environmental Protection Agency, un’agenzia indipendente che gestirà la maggior parte delle decisioni, pur lasciando al ministro il potere di approvare o rifiutare i progetti più rilevanti. Il governo assicura che le modifiche offriranno regole più chiare e tempi certi, ma anche una vigilanza più rigorosa su habitat e specie a rischio.
Le imprese, tuttavia, temono l’effetto opposto. Alcuni rappresentanti del settore minerario e immobiliare hanno espresso preoccupazione per un aumento del “green tape”, ossia della burocrazia verde, che secondo loro potrebbe ritardare ulteriormente i progetti infrastrutturali e scoraggiare gli investitori.
Sul fronte politico, il Partito laburista potrebbe cercare l’appoggio dei Verdi per far passare la legge, ma questi appaiono cauti in merito: la senatrice Sarah Hanson-Young ha detto di essere pronta al dialogo, ma ha chiesto “garanzie più forti per la tutela del clima e delle foreste”.
Cinque anni dopo la revisione che definì l’attuale Environment Protection and Biodiversity Conservation Act come “inadatta allo scopo”, il governo punta finalmente a completarne la riforma. Tuttavia, con la Coalizione che accusa I laburisti di voler “imporre vincoli senza risultati concreti” e I Versi che chiedono vincoli climatici più stringenti, il cammino parlamentare si preannuncia tutt’altro che semplice.