ROMA - Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 Stelle, ha deciso di intraprendere un’azione legale, per tentare di riappropriarsi del simbolo del M5S. A renderlo noto sono fonti vicine allo stesso Grillo, che confermano il mandato affidato ai suoi legali.  

La mossa arriva dopo lo scontro politico con l’attuale presidente del Movimento, Giuseppe Conte, che si era consumato tra novembre e dicembre dello scorso anno e si era chiuso con un doppio voto degli iscritti: un passaggio che ha portato all’abolizione della figura statutaria del “garante nazionale”, fino a quel momento ricoperta proprio da Grillo. 

Dal quartier generale del Movimento a Campo Marzio, però, filtra tranquillità. “Assolutamente tranquilli”, è la risposta che arriva dai vertici del partito, guidato da Conte, a fronte delle notizie sull’imminente iniziativa giudiziaria.  

“Se e quando dovesse esserci, leggeremo le carte e i nostri avvocati risponderanno a tono”, fanno sapere fonti interne, per le quali il giudizio espresso sulle rivendicazioni di Grillo è netto: le pretese fondate sul simbolo vengono ritenute “infondate”. 

Da Campo Marzio sottolineano inoltre che, da quando è iniziato il nuovo corso del Movimento, non si è verificata alcuna sconfitta in sede giudiziaria.  

Anzi, in tutti i procedimenti pendenti finora “chi ha promosso ricorsi ha perso ed è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali e dei danni”, un elemento che, a giudizio del M5S, dimostra la solidità delle proprie ragioni legali e del percorso intrapreso sotto la guida di Giuseppe Conte.