ROMA - Il garante rivendica da “creatore” il diritto all’estinzione di un Movimento ormai “evaporato” per mano del suo attuale leader definito “mago di Oz” e poi invitato a “fondare un suo partito”. “Siamo più attivi che mai”, replica il presidente M5s, rilanciando il percorso dell’assemblea costituente come una boccata di ossigeno e un rinnovamento. Beppe Grillo, il cui contratto da 300.000 euro annui come “comunicatore” non sarà rinnovato, si riprende il palcoscenico rinnovando lo scontro con Giuseppe Conte con un video di 4’ (dal titolo “Movimento compostabile!”) pubblicato sul proprio blog. Un divorzio ormai consumato tanto che entrambi i duellanti non pronunciano mai direttamente il nome dell’avversario.
Look informale, la libreria sullo sfondo, Grillo inquadrato a mezzo busto attacca: “Rivendico, da creatore del Movimento, il mio diritto all’estinzione del Movimento” stesso. “Quando vedo questa bandiera dei 5 Stelle, con davanti il mago di Oz, che parla di democrazia diretta, mi viene un buco nello stomaco”. L’invito a Conte è di “fare il suo bel partito” con “il suo manifesto con la sua faccia bella, simpatica, sincera, con scritto ‘Oz e i suoi 22 mandati’, può arrivare all’8% e poi magari se va da Fassino e si fa fare una profezia può arrivare anche al 15%”. Un affondo rispedito al mittente da Conte che non ci sta a essere “seppellito” dal rivale e, anzi, rilancia rivendicando rinnovamento e vitalità del Movimento.
L’ennesimo contrasto tra presidente e garante rende ancora più forti gli interrogativi sul futuro assetto del Movimento. A partire dal destino del logo M5s che potrebbe aprire un altro fronte di scontro. E, in questo scenario, Grillo evoca una trasformazione per la sua creatura. “Sappiamo tutti, il Movimento non c’è più, è evaporato. Però - dice nel video - magari questa evaporazione si trasforma in una tromba d’aria, in un ciclone, in qualcosa che non so. So solo che il Movimento non è biodegradabile, è compostabile, contiene ancora l’humus, gli zuccheri, le proteine. Dentro - insiste il garante - ci sono ancora delle idee meravigliose, di ripensare anche il mondo. C’è tutto un mondo da ripensare e noi invece ribadiamo questa politica ormai stramorta. Abbiamo - conclude - candidati trapassati tra il passato e il trapassato”.
In precedenza, Conte aveva fatto ruzzolare la testa di Grillo, e con quella anche i 300.000 euro che dal 2022 il Movimento 5 Stelle garantisce ogni anno al co-fondatore e garante della creatura pentastellata. parlandone nel nuovo libro di Bruno Vespa, che uscirà mercoledì, spiegando il suo pensiero sulla collaborazione contrattuale di Grillo, che verrà meno perché il comico genovese è “responsabile di una controcomunicazione”, certo, ma anche perché “di fronte a un processo costituente che ha coinvolto l’intero movimento sta portando avanti atti di sabotaggio compromettendo l’obiettivo di liberare energie nuove”.
Collaborazione che si concluderà non appena “andrà alla sua naturale scadenza nei prossimi mesi”, hanno poi precisato fonti di Campo Marzio. Come si è arrivati, però, allo strappo? Nelle memorie affidate al giornalista Rai, l’ex presidente del Consiglio ha chiarito di non aver mai accettato che Grillo sia pagato per la funzione di garante, “che ha un intrinseco valore morale e non è compatibile con alcuna retribuzione”, ma che si era arrivati a un compromesso “retribuendo la sua nota abilità comunicativa per rafforzare l’immagine del movimento”, presupposto che, appunto, è venuto a mancare, ma a cui il garante tiene tanto da chiederla “anche nelle ultime lettere che mi ha scritto”, rivela ancora Conte.Quanto al loro rapporto, è evidente che le cose non vadano come quando l’avvocato fu scelto come premier: “Qualcosa si è incrinato in maniera irreversibile. Umanamente sono molto colpito da come si comporta - ha detto Conte a Vespa -. Già in passato ha avuto atteggiamenti velenosi nei miei confronti, ai quali non ho dato peso perché su tutto prevalevano gli interessi della comunità. Vedere che contrasta in maniera così plateale un processo di partecipazione democratica che ci riporta agli ideali originali di Casaleggio mi ha rattristato moltissimo. Perché, al contrario di quel che scrivono i giornali, lo scontro non è personalistico, ma vede Grillo battersi contro la sua stessa comunità”.
Ecco, la comunità, la stessa di cui un tempo faceva parte Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, co-fondatore con Grillo, e presidente dell’Associazione Rousseau, che un tempo mediava con la base. Ospite di Un giorno da pecora, su Rai Radio 1, l’imprenditore non le ha mandate a dire al presidente pentastellato: “Non so perché sia uscita proprio adesso questa notizia del ‘licenziamento’ di Grillo da parte di Conte; è un po’ strano che Conte lo dica a Vespa e non a Beppe o agli iscritti. inizia prima di sparare a zero (anche) sul processo costituente. Tra Conte e Grillo ne resterà uno solo? Sì, ma un solo elettore se continuano così...”.
Danilo Toninelli, poi, è ancora più duro: “Senza Grillo, Conte non sarebbe diventato né presidente del Consiglio né presidente del Movimento 5 Stelle” - ha scritto su Facebook -. Cercare di indebolire Grillo, senza il quale non esisterebbe il movimento, senza cui Conte non avrebbe mai ricoperto incarichi così importanti, non sarebbe mai stato così centrale nella politica, non sarebbe mai stato così conosciuto. Dispiace molto”.