KHARTOUM – I Paesi del G7 hanno chiesto un cessate il fuoco nella guerra civile sudanese, si legge in una dichiarazione congiunta, mentre il conflitto entra nel suo terzo anno.

“Chiediamo un cessate il fuoco immediato e incondizionato ed esortiamo sia le Forze armate saudite (Saf) sia le Forze di sicurezza rivoluzionarie (Rsf) a impegnarsi in modo significativo in negoziati seri e costruttivi”, aggiunge il documento, riferendosi all’esercito sudanese e al gruppo paramilitare Rsf.

Per contribuire ad affrontare la difficile situazione umanitaria in Sudan, la Commissione europea e gli Stati membri hanno impegnato 522 milioni di euro in aiuti per il 2025 in occasione della Conferenza di alto livello per il Sudan, ospitata a Londra dalla Commissione insieme a Regno Unito, Francia, Germania e Unione Africana.

Dell’impegno complessivo dell’Ue, la Commissione ha promesso 282 milioni di euro. I finanziamenti restanti sono stati promessi dagli Stati membri: Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Malta, Polonia, Slovenia, Spagna e Svezia. Gli aiuti dell’Ue forniranno assistenza sanitaria e nutrizionale, assistenza alimentare, acqua e servizi igienici, alloggi, protezione e istruzione alle famiglie più vulnerabili: sfollati interni, famiglie di rifugiati e comunità ospitanti.

Nel 2025, l’Ue ha stanziato 160 milioni di euro per l’assistenza umanitaria alle persone più vulnerabili in Sudan e altri 109 milioni di euro per la risposta umanitaria alla crisi sudanese nei Paesi vicini. Sono stati inoltre stanziati altri 13 milioni di euro per l’assistenza alla stabilizzazione. Il contributo complessivo dell’Ue alla risposta regionale alla crisi del Sudan, sia in Sudan sia nei Paesi limitrofi colpiti dalla crisi, ammonta a 282 milioni di euro nel 2025.

“A due anni dall’inizio della guerra, la situazione in Sudan è devastante, il conflitto ha portato la carestia nel Paese e ha provocato la più grande crisi di sfollamento al mondo: più di 15 milioni di persone sono già state sradicate dalle loro case”, ha dichiarato la commissaria europea per la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib, sottolineando la necessità di “mantenere il Sudan in cima all’agenda globale e sostenere il diritto internazionale umanitario”.