MOSCA - Si fanno incandescenti le relazioni della Russia con gli Usa e la Gran Bretagna. Mosca ha denunciato due nuovi attacchi sulla regione di Kursk con missili americani Atacms, ha espulso un diplomatico britannico accusato di spionaggio e ha annunciato sanzioni contro dieci ministri del governo di Londra.
Il ministero della Difesa russo ha detto che “sono in preparazione azioni di risposta” ai due nuovi attacchi di Atacms dall’Ucraina, avvenuti il 23 e il 25 novembre. Ma dal punto di vista diplomatico a essere preso di mira nelle ultime ore è soprattutto il Regno Unito, dopo analoghi attacchi compiuti la scorsa settimana, questa volta con missili britannici Storm Shadow, e la cattura da parte delle forze russe nella regione di Kursk di un combattente britannico, mostrato in un video.
L’ambasciatore britannico in Russia, Nigel Casey, è stato convocato al ministero degli Esteri, che gli ha comunicato la decisione di espellere il diplomatico Wilkes Edward Prior, accusato di essersi accreditato come funzionario del Foreign Office quando in realtà lavorerebbe per i servizi segreti. Secondo le autorità russe, Prior, arrivato recentemente a Mosca per sostituire uno dei sei altri diplomatici espulsi lo scorso agosto con la stessa accusa, avrebbe svolto “attività di ricognizione e sovversione che minacciavano la sicurezza della Federazione Russa”. Le accuse sono state respinte da Londra come “infondate”.
Ma Mosca ha rincarato la dose, annunciando di aver imposto il divieto d’ingresso in Russia a diversi membri del governo Starmer per le “azioni ostili” e la “politica russofobica” della Gran Bretagna. Tra loro, la vicepremier Angela Rayner e i ministri dell’Interno Yvette Cooper, della Giustizia Shabana Mahmood e delle Finanze Rachel Jane Reeves. Sanzionati anche diversi parlamentari e due giornalisti: Tom Ball del Times e Dan Woodland del Daily Mail.
L’attacco alla regione di Kursk del 20 novembre con gli Storm Shadow era stato finora il più letale di cui si era avuta notizia. Il presidente Vladimir Putin aveva parlato di un bombardamento su un posto di comando che aveva provocato “morti e feriti”. Altre perdite umane non precisate sono state segnalate dal ministero della Difesa in un raid con cinque missili Atacms, di cui due avrebbero raggiunto il bersaglio, su una postazione della difesa missilistica antiaerea S-400 nell’area di Lotarevka, 37 chilometri a nord-ovest della città capoluogo Kursk.
Due giorni dopo, aggiunge il dicastero, altri otto missili americani sono stati lanciati sull’aeroporto di Kursk-Vostochny. Sette sarebbero stati abbattuti e uno avrebbe raggiunto l’obiettivo. In questo raid sarebbero rimasti feriti leggermente due militari. Il ministero della Difesa ha pubblicato sul suo canale Telegram fotografie di quelle che presenta come parti dei missili intercettati.
La scorsa settimana, dopo i primi lanci, la Russia aveva colpito con un nuovo missile balistico ipersonico, l’Oreshnik, una fabbrica nella zona industriale della città di Dnipro, dove vengono prodotte anche componenti missilistiche. In un inatteso e drammatico discorso serale alla nazione, Putin aveva affermato che il lancio degli Atacms e degli Storm Shadow sul territorio russo aveva fatto assumere al conflitto “un carattere globale”, avvertendo che Mosca si riservava il diritto di colpire anche installazioni militari di quei Paesi che consentono l’uso delle armi da loro fornite contro la Russia.
Cresce dunque la tensione per quella che potrà essere la risposta ai nuovi raid, con possibili attacchi più massicci e su obiettivi strategici rispetto a quelli già in corso quotidianamente sull’Ucraina. Secondo l’Aeronautica di Kiev, durante la notte tra lunedì e martedì le forze russe hanno lanciato un record di 188 droni - oltre a quattro missili balistici Iskander-M - sulla regione della capitale e altre 16, colpendo “impianti infrastrutturali critici” e danneggiando “edifici privati e condomini”, ma senza provocare morti o feriti.
Per quanto riguarda le operazioni sul terreno, Mosca ha rivendicato la conquista del villaggio di Kopanki, nella regione di Kharkiv, mentre gli analisti dell’Institute for the Study of War affermano che le truppe russe stanno avanzando al ritmo più rapido dai primi mesi di guerra.
La Procura generale ucraina ha intanto accusato soldati russi di avere ucciso a sangue freddo cinque militari ucraini catturati nella regione di Donetsk. Da parte loro, le autorità filorusse della parte della regione di Kherson occupata dalle truppe di Mosca hanno accusato gli ucraini di avere compiuto un bombardamento con mortai su un autobus civile a Novaya Kakhova in cui sono morte quattro persone e altre sette sono rimaste ferite.