CITTÀ DEL MESSICO - A pochi giorni dall’insediamento della nuova presidente, Claudia Sheinbaum, in Messico la sfida dell’insicurezza si manifesta con impellenza e gravità. A Salamanca, città dello Stato centrale di Guanajuato, si sono registrati 16 omicidi in 48 ore. Le autorità attribuiscono questa violenza alla rivalità tra due mafie armate, bande rivali legate al narcotraffico.
Nelle scorse ore sono stati rinvenuti in cinque luoghi diversi 12 cadaveri, di tre donne e nove uomini, secondo quanto riferito dalla procura regionale incaricata delle indagini. Vicino ai corpi sono stati trovati “messaggi narcotici” nei quali uno dei cartelli rivendicava la responsabilità degli omicidi e minacciava la banda rivale. Secondo l’accusa le vittime presentavano ferite da arma da fuoco e segni di tortura.
Il giorno prima, quattro persone sono state uccise e altre cinque ferite durante l’attacco a una centrale di spaccio a Salamanca. “Questo mese di ottobre è iniziato con un tasso di criminalità molto elevato qui, finora sono state uccise 16 persone”, ha detto il sindaco di Salamanca Cesar Prieto a Milenio TV. Ha confermato che si è trattato “apparentemente di un regolamento di conti tra bande criminali”, sottolineando che “la popolazione civile non c’entra nulla”.
Due cartelli si scontrano nello Stato di Guanajuato, Santa Rosa de Lima e Jalisco Nueva Generation. Guanajuato riassume tutti i contrasti del Messico. Lo Stato è sia un corridoio industriale che una destinazione turistica e culturale, con un festival teatrale che inizierà questo ottobre. È anche lo Stato che registra il maggior numero di omicidi tra i 32 del Messico. La settimana prossima la nuova presidente Sheinbaum dovrà presentare il suo piano di sicurezza nazionale.