MAGDEBURGO – Centinaia di persone si sono riunite sotto la pioggia, sabato 21 dicembre, per commemorare le vittime dell’attentato avvenuto il giorno prima al mercatino di Natale della città tedesca di Magdeburgo (a 130 kilometri da Berlino). Candele, fiori e giocattoli lasciati per terra. E gesti di solidarietà, come la campagna di donazione di sangue organizzata in tempi record dalla Croce Rossa.

Un attentato sui generis, le cui dinamiche e ragioni sono ancora sotto indagine: un’auto nera (un Suv Bmw) si è scagliata contro il mercatino di Natale, affollatissimo, travolgendo i presenti. Il bilancio, finora, è di 5 morti (tra cui un bambino di 9 anni) e 200 feriti, di cui 40 in gravi condizioni.

Erano da poco passate le 19 quando l’auto si è gettata a tutto velocità tra le bancarelle, per un tragitto di circa 400 metri, travolgendo tutto quello che incontrava nel suo percorso.

Il primo ministro tedesco Olaf Scholz, intervenuto sul posto in segno di omaggio e vicinanza alle vittime, ha definito l’accaduto “una catastrofe”. Mentre per il vicesindaco della città, Ronni Krug, “il Natale ormai è finito. Quello che era un paradiso in terra si è trasformato in un luogo da incubo”.

La polizia ha arrestato un uomo, Taleb Al-Abdulmohsen, un cinquantenne di origine saudita, dal 2006 residente regolare in Germania, dove aveva ottenuto lo status di rifugiato pochi mesi dopo il suo arrivo. Secondo quanto riferito, il sospettato è medico psichiatra, da tempo molto attivo nelle reti sociali dove diffonde il suo pensiero antislamista e organizza campagne di supporto alle donne saudite, senza nascondere le sue simpatie per l’ultra destra. 

Secondo la rivista Der Spiegel, Taleb Al-Abdulmohsen era stato denunciato, ma il pericolo fu sottovalutato perché le autorità non ritennero che costituisse una minaccia reale.

Se apparentemente la dinamica ricorda l’attentato di Berlino del 2016 (quando fu un tunisino, alla guida di un camion, a falciare i visitatori del mercatino di Natale) le ragioni del gesto sembrano opposte. La matrice dell’attacco del 2016 era infatti islamista, mentre a spingere Taleb Al-Abdulmohsen pare sia stata un’ideologia anti-islamista.

Secondo le prime informazioni, pare che l’uomo volesse compiere un gesto dimostrativo per protestare contro le politiche migratorie tedesche, a suo dire troppo aperte e finalizzate a voler “islamizzare” la Germania.