GAZA - L’ala armata di Hamas ha reso noto i nomi di quattro “donne soldato” israeliane che intende rilasciare domani nel quadro dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza. “Come parte dell’accordo di scambio dei prigionieri, le Brigate (Ezzedine) al-Qassam hanno deciso di rilasciare domani quattro donne soldato”, ha detto Abu Obeida, portavoce dell’ala armata del gruppo, su Telegram. 

L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato di aver ricevuto i nomi tramite i mediatori. È attesa anche una dichiarazione da parte del governo israeliano, secondo quanto riporta il Times of Israel, sulla lista degli ostaggi da liberare. 

I prossimi quattro ostaggi a Gaza che saranno rilasciati come parte dell’accordo di cessate il fuoco sono, quindi, le quattro soldatesse: Liri Albag, 19 anni; Karina Ariev, 20 anni; Daniella Gilboa, 20; e Naama Levy, 20. La quinta rimasta nella Striscia di Gaza, Agam Berger, non verrà rilasciata per il momento. 

Le donne da rilasciare erano di stanza come osservatrici presso la base militare di Nahal Oz, lungo il confine tra Israele e Gaza, il 7 ottobre 2023, il giorno in cui i militanti palestinesi guidati da Hamas attraversarono il confine uccidendo 1200 persone e rapendone altri 251. 

La base di osservazione di Nahal Oz, a solo un chilometro da Gaza, è stato uno dei primi punti attaccati dagli islamisti il 7 ottobre: furono uccisi 66 soldati, tra cui 15 osservatori, e altri sei furono rapiti. Il compito di questi soldati era quello di monitorare i movimenti sospetti dei miliziani lungo il confine, per garantire la sicurezza delle comunità e delle città vicine. 

Secondo quanto riferito da alcuni dei loro parenti, questi militari avevano raccontato di aver individuato, nei mesi precedenti l’attacco, addestramenti, finti rapimenti ed esercitazioni militari da parte di militanti di Hamas e di altri gruppi all’interno di Gaza. Quel 7 ottobre era il secondo giorno trascorso alla base per una delle quattro soldatesse che dovrebbero tornare libere domani, Liri Albag. 

Israele ha informato i mediatori che l’elenco delle quattro donne prese in ostaggio, pubblicato questa sera da Hamas, viola i termini dell’accordo, che impone al gruppo terroristico di rilasciare tutte le civili viventi prima di rilasciare le soldatesse, riporta Channel 12. 

Hamas ha risposto che resta fedele all’accordo e che ci sono state semplicemente delle complicazioni tecniche che hanno portato al mancato rispetto: Arbel Yehud, una delle ultime donne ostaggi civili che si ritiene siano ancora vive, è trattenuta dalla Jihad islamica palestinese, non da Hamas.  

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha tenuto delle consultazioni con i suoi responsabili della sicurezza e alla fine ha deciso di andare avanti con la lista che Hamas ha fornito, nonostante la violazione. I partecipanti alla riunione hanno stabilito che, sebbene Hamas abbia violato l’accordo, questa non è stata abbastanza grave da far saltare l’intero affare.