GAZA - Hamas ha annunciato su Telegram la morte di 3 degli 8 ostaggi israeliani di cui ieri aveva fatto sapere che erano stati feriti nei “barbari attacchi sionisti sulla Striscia di Gaza”. Le Brigate Qassam, ala militare di Hamas, hanno aggiunto che più tardi diffonderanno i nomi e le foto dei morti, “e il destino degli altri feriti sarà chiaro”.

La prospettiva di una “vera” offensiva da parte dell’esercito israeliano a Rafah, nell’estremo sud della Striscia di Gaza, dove centinaia di migliaia di palestinesi sono rifugiati, è “terrificante”. A ribadire le preoccupazioni di parte della comunità internazionale, è stato anche l’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Volker Türk: “Considerando la carneficina che ha avuto luogo finora a Gaza, possiamo immaginare perfettamente cosa accadrà a Rafah”, ha precisato Türk in una nota.

Il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan ha espresso oggi profonda preoccupazione per una possibile offensiva di terra israeliana a Rafah, avvertendo che chiunque violi il diritto internazionale sarà ritenuto responsabile. “Sono profondamente preoccupato per il bombardamento segnalato e la potenziale incursione di terra da parte delle forze israeliane a Rafah”, ha precisato Khan.   

Israele ha deciso di negare l’ingresso nel Paese a Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Alto commissariato dei diritti umani dell’Onu per la situazione dei diritti umani nei territori occupati palestinesi. La decisione, hanno fatto sapere i ministeri degli Esteri e degli Interni, è legata “alle sue oltraggiose affermazioni che ‘le vittime del massacro del 7 ottobre non sono state uccise per la loro ebraicità ma in risposta all’oppressione israeliana’”.

“Il tempo del silenzio ebraico è passato. Affinché l’Onu riacquisti credibilità, i propri leaders devono denunciare inequivocabilmente le dichiarazioni antisemite della loro ‘inviata speciale’ Francesca Albanese e rimuoverla immediatamente dal suo incarico. Impedirle l’ingresso in Israele servirà a ricordare duramente le atrocità commesse da Hamas, compreso lo spietato attacco agli innocenti”, si legge in un comunicato congiunto del ministro degli Affari esteri Israel Kant e di quello degli Interni Moshe Arbel.

Rispondendo due giorni fa ad un post di Le Monde dove si parlava dell’omaggio del presidente francesce Macron alle vittime dell’attacco terroristico del 7 ottobre, Francesca Albanese aveva scritto: “Il ‘più grande massacro antisemita del nostro secolo’? No, signor Emmanuel Macron. Le vittime del 7/10 non sono state uccise a causa del loro giudaismo, ma in risposta all’oppressione di Israele. La Francia e la comunità internazionale non hanno fatto nulla per impedirlo. I miei rispetti alle vittime”.

Soltanto dopo le polemiche scatenate per questa sua affermazione, la relatrice speciale delle Nazioni Unite aveva provato a rimediare dicendo di “avere fermamente condannato più volte i crimini di Hamas del 7 ottobre”.

A nulla, evidentemente, sono valse queste tardive dichiarazioni, e pochi giorni dopo è arrivata la presa di posizione del governo Netanyahu.