Chi ha amato “Star Wars”, “Blade Runner” e “Indiana Jones” stenterà a crederci, ma Harrison Ford ha appena compiuto 80 anni. Mezzo secolo sul set per il “carpentiere prestato all’arte più bella che esista”, una fama mondiale e, giocando con le parole, una forza stellare. La carriera del grande attore americano copre sei decenni e vanta collaborazioni con registi tra i più influenti del suo tempo.
Harrison Ford nasce il 13 luglio 1942 a Chicago, da un’attrice radiofonica, Dorothy Nidelman, e un ex attore, dirigente pubblicitario, John William “Christopher” Ford. Laureato in filosofia ed ex boy-scout, Harrison si appassiona alla recitazione durante gli anni del college e poi si trasferisce a Los Angeles, per tentare la fortuna a Hollywood. Il primo contratto, da 150 dollari a settimana, è con la Columbia Pictures e poi passa poi agli Universal Studios, con cui lavora interpretando ruoli cameo per serie tv.
Nella prima fase della sua carriera, il futuro Indiana Jones lavora come carpentiere e come cameramen nei concerti, ma poi nel 1973, la svolta: George Lucas lo vuole in “American Graffiti”. E’ Steven Spielberg a suggerirlo per la parte di Han Solo nell’episodio originale dell’epopea di “Star Wars” nel 1977, ruolo iconico che poi coprirà anche nei sequel.
Nel 1981, con il film “I predatori dell’arca perduta”, inizia la serie di Indiana Jones, basata sulle avventure dell’immaginario archeologo creato da Lucas in omaggio agli eroi d’azione delle serie di film degli anni ‘30. Il personaggio compare in quattro film diretti da Spielberg e una serie televisiva, ma anche in romanzi, fumetti, videogiochi e altri media. Nel 2003, l’American Film Institute lo classifica come il secondo più grande eroe cinematografico di tutti i tempi, nel 2020, la rivista Empire lo elegge come il più grande personaggio cinematografico di sempre. Entertainment Weekly lo ha classificato al secondo posto nella lista degli eroi più “cool” della cultura pop e la rivista Premiere lo ha posizionato al settimo posto nella lista dei 100 più grandi personaggi del cinema. Le ultime gesta dell’iconico eroe saranno nelle sale a partire dal 30 giugno 2023, perché si sta girando “Indiana Jones 5”, diretto da James Mangold.
Nel 1982, arriva il mitologico Rick Deckard di “Blade Runner”, adattamento cinematografico del romanzo di Philip K. Dick. Un film che ha segnato un epoca e rimasto nel cuore di molti. Un film che segna un prima e un dopo e la nascita del genere cyber-punk, ma che Ford ha dichiarato più volte l’esperienza più frustrante di tutta la sua carriera, sia per i continui cambiamenti in post-produzione, sia perché pare che non fosse in sintonia con il regista Ridley Scott. Nel 1986, la nomination all’Oscar come miglior attore protagonista per “Witness”, di Peter Weir e per prepararsi al ruolo del detective assegnato alla protezione speciale di un bambino, testimone di un omicidio, Harrison Ford si unisce al dipartimento di polizia di Filadelfia.
Questo film e “Mosquito Coast”, dello stesso regista, vengono definiti da Ford come “due delle migliori esperienze della sua carriera”. Sebbene l’attore sia un’icona dei film d’azione, tra la fine degli anni ’80 e la prima metà dei ’90 Ford ha interpretato con successo anche film drammatici e commedie romantiche come “Una donna in carriera”, del 1988 di Mike Nichols, a fianco a Melanie Griffith e Sigourney Weaver e “A proposito di Henry” del 1991, sempre diretto da Nichols e, nel 1995, il remake di “Sabrina” per la regia di Sydney Pollack.
Negli anni ‘90, arrivano anche alcuni ruoli action memorabili: Jack Ryan di “Giochi di potere” di Phillip Noyce e tratto dal romanzo di Tom Clancy; Richard Kimble de “Il fuggitivo”, diretto da Andrew Davis e basato sulla serie televisiva “Il fuggiasco”, a sua volta ispirata all’omicidio di Marilyn Sheppard avvenuto nel 1954 nell’Ohio; il presidente degli Stati Uniti, James Marshall in “Air Force One”, diretto da Wolfgang Petersen.
Il 2000 è l’anno che lo battezza l’attore il più pagato al mondo, con 25 milioni di dollari a film, e protagonista de “Le verità nascoste” di Robert Zemeckis, dove interpreta l’unico personaggio malvagio della sua carriera. Alla fine degli anni 2000 la sua carriera riceve nuovo impulso dal successo di “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo”, quarto capitolo della serie di Spielberg e Lucas. Nel 2017 riprende dopo 35 anni un altro suo storico personaggio, Rick Deckard di “Blade Runner”, recitando a fianco di Ryan Gosling nel sequel “Blade Runner 2049” di Denis Villeneuve.