BEIRUT - Per la prima volta un missile balistico lanciato da Hezbollah ha raggiunto l’area di Tel Aviv: è stato intercettato e distrutto, senza fare danni. Intanto, proseguono gli intensi bombardamenti sul sud del Libano e per la prima volta un raid israeliano ha colpito un villaggio montano a una trentina di km a nord di Beirut, lasciando tre morti.  

Il gruppo sciita filoiraniano ha confermato l’uccisione del comandante dell’unità missilistica, Ibrahim Kobeissi, ma da Teheran l’ayatollah Ali Khamenei ha assicurato che l’assassinio di alti esponenti “non metterà in ginocchio” il gruppo. 

“È la prima volta in assoluto che un missile di Hezbollah raggiunge l’area di Tel Aviv”, ha affermato un portavoce dell’esercito, mentre un altro portavoce, Nadav Shoshani, ha definito “un’escalation” il lancio del missile terra-terra. Il movimento libanese “sta sicuramente cercando di aggravare la situazione, questa è solo una parte, stanno cercando di terrorizzare sempre più persone”.

Le forze armate hanno fatto sapere di aver colpito, nell’area di Nafakhiyeh nel Libano meridionale, il lanciatore che ha sparato il missile. 

Hezbollah ha spiegato che il Qader-1 è stato lanciato mirando al quartier generale del Mossad alla periferia di Tel Aviv, come ritorsione per gli omicidi di diversi suoi comandanti e le esplosioni dei cercapersone e dei walkie talkie che la settimana scorsa hanno fatto in Libano 39 morti e circa 3 mila feriti. Proprio a causa dell’attacco ai dispositivi, ha riferito una fonte interna, 1.500 combattenti sono fuori gioco per le ferite riportate, molti dei quali sono rimasti accecati o hanno perso le mani. 

Raid “estesi” sono in corso non solo nel sud del Libano, ma anche nella valle della Beqaa, ha riferito lo Stato ebraico, sottolineando di aver colpito più di 100 obiettivi in tutto il Paese dei Cedri fin dalle prime ore del mattino. Da Beirut, il ministero della Salute ha fatto sapere che finora sono dieci i morti negli attacchi e oltre 20 i feriti. Da parte sua, il movimento sciita ha lanciato da stamane una quarantina di razzi verso il nord di Israele, e uno di questi ha danneggiato un’abitazione a Safed. 

Il gruppo filo-iraniano ha anche tentato di colpire una “struttura strategica” della compagnia elettrica israeliana ma grazie alle difese installate in anticipo, il tentativo è fallito e non si sono verificati danni al sito.  

Intanto, da New York, dove è in corso l’Assemblea Generale dell’Onu, i ministri degli Esteri di Egitto, Iraq e Giordania hanno condannato in una dichiarazione congiunta “l’aggressione israeliana al Libano”, accusando lo Stato ebraico di “spingere la regione verso una guerra totale”. 

Per fermare la “pericolosa escalation” in atto bisogna “interrompere l’aggressione israeliana a Gaza”, hanno aggiunto, invitando “la comunità internazionale e il Consiglio di sicurezza a fermare la guerra”. Il CdS dell’Onu terrà in giornata una riunione di emergenza sulla crisi alla presenza del segretario generale Antonio Guterres.