PAVIA - I carabinieri del Ris, incaricati dalla Procura di Pavia, sono rientrati nella villetta dei Poggi a Garlasco con laser scanner e droni: l’obiettivo è ricostruire in 3D l’interno e l’esterno dell’abitazione dove, nel 2007, fu uccisa Chiara, per analizzare le traiettorie delle tracce di sangue e la dinamica dell’omicidio. 

Secondo fonti investigative, si tratta di un’attività pianificata da tempo e notificata alle parti, non di un sopralluogo a sorpresa. Lo ha confermato anche l’avvocato Francesco Compagna, legale della famiglia della vittima, spiegando che l’ispezione era stata comunicata e presentata come un accertamento disposto dalla Procura, al quale la famiglia non aveva titolo per partecipare.  

A quanto risulta, i rilievi riguardano misurazioni e ricostruzioni della scena del crimine, incluse le traiettorie del sangue, più che la ricerca di nuovi reperti, considerando il tempo trascorso. 

Le operazioni si concentrano in pochi metri, tra l’ingresso e la rampa di scale che porta al seminterrato. I Ris stanno effettuando analisi fotografiche e scannerizzazioni digitali per ottenere rappresentazioni tridimensionali dell’ambiente.  

Gli avvocati della famiglia Poggi hanno criticato il fatto che l’informazione sull’ispezione sia stata diffusa alla stampa prima ancora che a loro, pur essendo persone offese nel procedimento. Hanno ricordato che la Procura di Pavia si era impegnata a garantire la riservatezza dell’operazione, e hanno espresso perplessità sul senso di queste nuove verifiche, che sembrano in parte sovrapporsi agli accertamenti peritali già svolti nel processo contro Alberto Stasi. 

Dal canto suo, la difesa dell’ex fidanzato, condannato per l’omicidio, ha accolto positivamente l’approfondimento. L’avvocata Giada Bocellari ha parlato di un “passaggio fondamentale per rivedere e comprendere la dinamica del delitto”, sottolineando che sebbene accertamenti simili fossero già stati condotti nel 2007 e nel 2014, all’epoca il focus era limitato.  

Inizialmente, infatti, erano stati svolti solo al piano terra, e poi estesi solo ai primi gradini della scala per ricostruire i movimenti di Stasi e valutare se avesse potuto calpestare il sangue. Secondo la legale, ora si punta a una mappatura completa dell’abitazione, inclusi muri e zone mai analizzate prima.