WASHIGNTON - L’aggressiva guerra dei dazi avviata dal presidente Usa Donald Trump potrebbe compattare un asse euro-asiatico che va dall’Unione Europea alla Cina, con una diramazione meridionale nei paesi che fanno Parte dell’Asean, l’Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico.
L’altro ieri, proprio mentre Trump da Washington prometteva fuoco e fiamme, il ministro del Commercio cinese Wang Wentao ha tenuto una videochiamata con il commissario al Commercio della Ue Maros Sefcovic. Le due parti hanno concordato di iniziare immediatamente i negoziati sui prezzi dei veicoli elettrici (EV) e di discutere dei legami di investimento nel settore automobilistico, secondo una nota rilasciata giovedì dal ministero del Commercio della Cina.
Hanno inoltre espresso la loro disponibilità ad avviare al più presto i colloqui per l’accesso al mercato e hanno sostenuto la ripresa di un dialogo bilaterale su meccanismi commerciali per affrontare le tensioni relative alle preoccupazioni della Ue riguardo alla deviazione delle esportazioni cinesi, precedentemente destinate agli Stati Uniti.
Si è trattato di un contratto operativo, dopo che a livello più politico – sempre martedì – la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha sentito telefonicamente il premier cinese Li Qiang.
La vexata quaestio sulla quale si concentra il negoziato tra i due estremi dell’Eurasia è il meccanismo dei prezzi per i veicoli elettrici importanti dalla Cina, alla luce dei sussidi governativi cinesi alle proprie imprese. A ottobre scorso, la Ue ha imposto dazi fino al 45% dopo un’indagine di diversi mesi. Ma l’arrivo del ciclone Trump, che ha portato ieri i dazi contro le merci cinesi al 125%, mette in discussione gli attuali equilibri commerciali Cina-Ue, con il rischio che merci cinesi – a partire dalle auto elettriche – invadano il mercato europeo.
D’altro canto, anche la Ue ha imposto agli Usa dazi ritorsivi del 25%, dopo che Trump ha colpito le merci europee. Quindi, Pechino e Bruxelles sono nella stessa barca. La riconfigurazione del panorama commerciale internazionale da parte di Trump è una preoccupazione comune.
“Gli Stati Uniti stanno abbandonando molti dei principi che hanno guidato il loro approccio globale al commercio e agli investimenti, creando un’incertezza economica senza precedenti”, ha dichiarato la Camera di Commercio dell’Unione europea in Cina in una nota diffusa ieri. “La Cina – ha continuato – ha l’opportunità di creare un ambiente commerciale stabile e affidabile per gli investitori”.
La Cina, la seconda economia mondiale, sta inoltre stringendo sempre più rapporti con i suoi partner commerciali nel Sud-Est asiatico. Ieri, Wang ha avuto una video-riunione con il ministro del Commercio malese, Tengku Zafrul Abdul Aziz. La Malesia è attualmente la presidente dell’Asean. “La Cina è disposta a rafforzare la comunicazione e il coordinamento con i partner commerciali, compresa l’Asean, per affrontare le preoccupazioni reciproche attraverso un dialogo e consultazioni su base di pari dignità e rispetto reciproco, e per sostenere insieme il sistema commerciale multilaterale”, ha dichiarato Wang a Zafrul.
I ministri economici del blocco dell’Asia sudorientale hanno fortemente criticato gli Usa per l’imposizione di dazi pervasivi su quasi tutti gli Stati, promettendo però di non adottare misure ritorsive. Il blocco, invece, “si impegnerà in un dialogo franco e costruttivo con gli Stati Uniti per affrontare le questioni legate al commercio”, come hanno concordato i ministri dell’Economia, giovedì dopo una riunione virtuale durata tre ore. L’incontro era stato programmato prima dell’annuncio notturno del presidente statunitense Donald Trump, secondo il quale avrebbe ridotto le nuove tariffe sulla maggior parte dei paesi al 10%.
I ministri hanno anche concordato di istituire un Gruppo di lavoro geoeconomico Asean, per discutere e formulare “una politica regionale coerente e lungimirante in risposta alle emergenti sfide economiche e geopolitiche”, secondo il ministero del Commercio malese.
“Rimaniamo fermi nel rafforzare l’integrazione economica regionale, cogliendo le opportunità nel mezzo delle sfide globali e mantenendo un ambiente economico regionale prevedibile, trasparente, non discriminatorio, equo, inclusivo e aperto che ha sostenuto la crescita del commercio e dello sviluppo regionale”, si legge nella nota rilasciata dai ministri alla fine della riunione dei ministri economici e dei governatori delle banche centrali del blocco a Kuala Lumpur.
Prima ancora, il ministro malese del Commercio e degli Investimenti, Zafrul Aziz, che ha presieduto l’incontro dei ministri dell’economia sotto la presidenza della Malaysia nel blocco, aveva dichiarato: “Non c’è nulla di certo se non l’incertezza, quando si parla dei dazi di Trump”.
I ministri hanno criticato aspramente la politica di Trump, affermando che i dazi “ostacolano i flussi regionali e globali di commercio e investimenti, incidono sulla sicurezza e sulla stabilità economica, influenzano il sostentamento di milioni di persone nella regione e ostacolano il progresso economico nell’Asea, in particolare per le economie meno sviluppate, nonché la consolidata relazione economica e commerciale tra Asean e Usa”.
Hanno inoltre aggiunto che ribadiscono “il nostro sostegno per un sistema commerciale multilaterale prevedibile, trasparente, libero, equo, inclusivo, sostenibile e basato su regole, con l’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) al suo centro, e riconosciamo il ruolo fondamentale che l’Omc ha svolto nel promuovere la crescita economica globale”.