CANBERRA - L’Australia è stata colpita da un’imposta del 10% sulle esportazioni negli Stati Uniti, a seguito di una serie di misure protezionistiche annunciate dal presidente americano. Nonostante alcune esenzioni per settori specifici, la decisione ha generato preoccupazione tra gli elettori e aperto uno spazio di manovra per il primo ministro Anthony Albanese e il leader dell’opposizione Peter Dutton.
“È un’opportunità per entrambi di mostrare forza”, ha dichiarato Andrew Carswell, direttore di Headline Advisory ed ex consigliere del primo ministro liberale Scott Morrison.
Un esempio di come sfruttare politicamente questa situazione arriva dal Canada, che si prepara alle elezioni nazionali pochi giorni prima dell’Australia. Il Partito Liberale canadese ha rivitalizzato le proprie ssperanze elettorali nominando un nuovo leader deciso a rispondere con fermezza.
“La situazione potrebbe essere sfruttata in modo simile in Australia, trasformandola in un tema chiave della campagna elettorale”, ha spiegato Jill Sheppard, docente di politica alla Australian National University.
Secondo un sondaggio pubblicato dai giornali del gruppo Nine, il 60% degli australiani ritiene che la rielezione di Trump sia stata dannosa per il paese. Questo potrebbe rappresentare un vantaggio per Albanese, spesso percepito come meno determinato rispetto a Dutton.
“Dutton ha già consolidato la sua immagine di leader deciso - ha detto Carswell -. Per Albanese, invece, è un’occasione per cambiare la percezione degli elettori e dimostrare di poter difendere gli interessi dell’Australia”.
Tuttavia, a differenza del candidato liberale canadese, Albanese ha già un passato politico da difendere. Inoltre, mentre la Coalizione, sotto Malcolm Turnbull, aveva ottenuto un’esenzione dai dazi imposti da Trump nel suo primo mandato, il governo laburista non ha ancora dimostrato la stessa capacità di negoziazione.
Dutton, invece, deve bilanciare il suo sostegno a Trump senza apparire troppo allineato, per evitare di sembrare incapace di opporsi a lui se necessario.
Albanese ha dichiarato che il governo continuerà a negoziare con gli Stati Uniti per proteggere l’economia australiana. Dutton, dal canto suo, ha insistito sulla sua esperienza e leadership per garantire la tutela degli interessi nazionali.