SYDNEY - La nuova normativa amplia le disposizioni già esistenti che vietano la produzione e la distribuzione di immagini intime senza consenso, includendo ora anche i contenuti generati artificialmente.

I deepfake sono immagini o video creati tramite intelligenza artificiale, in grado di sembrare incredibilmente realistici, spesso usati per scopi che procuranno danno. Secondo alcune stime, il 98% dei deepfake diffusi online ha contenuti pornografici e le vittime sono prevalentemente donne. La nuova legge punisce con un massimo di tre anni di carcere chi crea o diffonde deepfake sessualmente espliciti raffiguranti persone reali e identificabili, anche se l’autore non ha prodotto il contenuto ma lo ha solo condiviso o minacciato di farlo.

Anche la creazione e diffusione di audio sessualmente espliciti — reali o simulati — verrà criminalizzata, allineando il NSW ad altre giurisdizioni australiane. Il procuratore generale statale Michael Daley ha spiegato che la legge è stata aggiornata per proteggere soprattutto le donne più giovani da forme di abuso sempre più sofisticate. “Questa legge chiude un vuoto normativo che lasciava le donne esposte allo sfruttamento sessuale tramite l’IA”, ha dichiarato Daley.

La presentatrice televisiva Tiffany Salmond, vittima di numerosi deepfake realizzati a partire dai suoi post sui social, ha appoggiato la riforma. “Volevano umiliarmi, farmi vergognare. Ma io non ci sto”, ha detto. L’approvazione della legge rappresenta un messaggio chiaro: l’abuso di tecnologie per degradare le persone non resterà impunito.