ROMA - I genitori di Cecilia Sala, reclusa in Iran dal 19 dicembre, chiedono il silenzio stampa per evitare di complicare l’evoluzione della vicenda.
“La fase a cui siamo arrivati è molto delicata e la sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e di rendere più complicata e lontana una soluzione”, si legge nel messaggio.
Per questo i famigliari hanno deciso di astenersi da commenti e dichiarazioni e si appellano agli organi di informazione, chiedendo il silenzio stampa. “Saremo grati per il senso di responsabilità che ognuno vorrà mostrare nell’evitare di divulgare notizie sensibili e delicate”, dichiarano.
Nei giorni scorsi Teheran aveva proposto uno scambio di prigionieri con Cecilia Sala, chiedendo il rientro nel Paese di Mohammad Abedini, il trentottenne ingegnere arrestato all’aeroporto di Malpensa, sul quale pendeva un mandato internazionale di cattura diramato dagli Usa.
La corte d’appello di Milano ha fissato per il prossimo 15 gennaio l’udienza per discutere la richiesta dei domiciliari avanzata dalla difesa di Abedini, bloccato in Italia il 16 dicembre scorso, che ha già ricevuto il parere negativo della Procura Generale di Milano.