CANBERRA - Dutton ha negato, tramite un portavoce, di aver avuto informazioni riservate prima di acquistare azioni di Westpac, NAB e Commonwealth Bank, transazioni dichiarate il giorno prima che i prezzi delle azioni salissero in seguito all’annuncio del salvataggio. Il portavoce ha attribuito l’attenzione sulle operazioni di Dutton all’”unità per i lavori sporchi del governo Albanese”.
Il senatore Watt ha tuttavia affermato che il tempismo degli acquisti solleva “serie domande”, dato che il leader dell’opposizione di allora, Malcolm Turnbull, era stato informato in anticipo e Dutton era un frontbencher dell’opposizione.
“Quali azioni ha acquistato, esattamente quando le ha acquistate, quanto profitto ha ottenuto e che accesso aveva a informazioni riservate non disponibili al pubblico australiano?”, ha chiesto Watt.
“Trovo altamente insolito che un alto membro dell’opposizione, senza una storia di investimenti in azioni bancarie, improvvisamente mostri un grande interesse proprio nel giorno del minimo storico del valore azionario e alla vigilia di un salvataggio bancario noto solo a pochissimi”.
La questione è stata sollevata questa mattina dal senatore Watt durante una conferenza stampa improvvisata al parlamento, poco dopo la pubblicazione della notizia da parte di News Corp.
Il senatore Watt ha dichiarato di non star accusando Turnbull di alcun illecito.
Un portavoce di Dutton ha affermato che il politico aveva aggiornato il suo registro degli interessi “nei tempi dovuti”.
“Se il governo si concentrasse di più sulla crisi del costo della vita anziché su Peter Dutton, gli australiani starebbero meglio”, ha aggiunto il portavoce.
Alla domanda postagli se il Partito laburista stesse accusando Dutton di insider trading, il primo ministro Anthony Albanese ha evitato di rispondere direttamente, affermando che gli acquisti di azioni erano “una questione che spetta a Dutton spiegare”.
Dutton aveva effettuato una serie di operazioni su azioni bancarie durante la crisi finanziaria globale, dichiarandole nel suo registro parlamentare tra l’ottobre 2008 e il marzo 2009.
Il 23 gennaio 2009, aveva dichiarato l’acquisto di azioni di Westpac, NAB e Commonwealth Bank. Il giorno successivo, il governo Rudd aveva dato annuncio dell’Australian Business Investment Partnership, una misura di stimolo da 4 miliardi di dollari per rafforzare la fiducia nella stabilità delle banche australiane.
La data della dichiarazione non corrisponde necessariamente a quella dell’acquisto delle azioni. Tuttavia, Dutton aggiornava regolarmente il suo registro e aveva precedentemente (il 19 gennaio) dichiarato la vendita di azioni BHP lasciando immaginare un breve intervallo dal momento dell’acquisto.
Una fonte laburista ha detto all’ABC che la misura “non era un gran segreto”.
“Non era un’operazione strettamente riservata; ci stavamo lavorando con dirigenti bancari da tempo; essendo una partnership con le banche, molte persone ne erano a conoscenza”.
Il salvataggio non si è mai concretizzato, poiché le banche australiane nel periodo della Grande crisi finanziaria globale si erano dimostrate più solide di quelle estere, ma l’annuncio ebbe l’effetto desiderato di aumentare la fiducia, come dimostrato dal rialzo dei prezzi delle azioni.
Il senatore Watt ha sottolineato che Dutton “aveva raramente, se non mai, operato nel settore delle azioni bancarie, ma si è improvvisamente lanciato in una frenesia di acquisti e vendite in un periodo molto breve. Quando gli australiani vendevano azioni bancarie, chi era l’unico a comprarle? Peter Dutton!”.
La vice leader liberale Sussan Ley ha dichiarato che l’ufficio di Dutton ha “risposto alle interrogazioni” e ha criticato “l’unità per I lavori sporchi del Partito laburista” per questo suo “attivarsi prima delle elezioni”.
“Peccato che non stiano attivando un piano economico”, ha detto Ley.