MELBOURNE – Durante la conferenza statale del Partito Laburista a Melbourne, che si è svolta sabato, sono state approvate due mozioni di forte impatto, sul riconoscimento immediato dello Stato di Palestina e sull’intenzione del governo statale di sancire per legge il diritto a lavorare da casa almeno due giorni alla settimana.
La prima mozione, presentata dal gruppo Labor Friends of Palestine, chiede al governo federale di riconoscere immediatamente la Palestina, di estendere le sanzioni già imposte a due ministri israeliani a tutto il governo Netanyahu e di porre fine a ogni forma di commercio militare, diretto o indiretto, con Israele.
Oliver van Ingen, coordinatore del gruppo per il Victoria, ha definito la proposta “un insieme di misure appropriate ed efficaci che l’Australia può adottare per contribuire alla pace in Medio Oriente”. È giunto il momento delle sanzioni e della fine del commercio militare – sono l’unica opzione per evitare ulteriori atrocità e lavorare a una soluzione a lungo termine”, ha dichiarato.
I tentativi di emendare la mozione da parte di esponenti come Nick Dyrenfurth (Labor Friends of Israel) e Dean Sherr, membro della comunità ebraica ed ex consigliere del primo ministro, sono falliti. Dyrenfurth ha definito “impraticabile riconoscere uno Stato palestinese in questa fase” e ha criticato “mozioni estremiste e unilaterali, che demonizzano all’infinito una sola parte di questo conflitto in corso”.
Dalla stessa premier del Victoria, Jacinta Allan, invece, l’annuncio di un impegno legislativo per garantire ai lavoratori il diritto di svolgere attività lavorativa da casa per almeno due giorni alla settimana. Pur trattandosi di materia di competenza federale, Allan ha dichiarato che il suo governo redigerà una legge a livello statale da approvare prima delle elezioni del 2026. “Lavorare da casa fa risparmiare tempo e denaro a lavoratori e famiglie, e rende i lavoratori più produttivi”, ha sostenuto la premier.
Allan ha inoltre risposto alle critiche degli imprenditori spiegando che si tratta “solo di un altro importante passo avanti” nella lunga storia delle riforme sul lavoro. “Mia madre dovette lasciare il lavoro quando si sposò. Nel corso delle generazioni, ci sono stati tanti progressi che hanno permesso alle donne di partecipare di più al mondo del lavoro”.
Anche l’opposizione statale ha espresso apertura. “Sosteniamo misure che aiutino i cittadini del Victoria a godere di un migliore equilibrio tra vita e lavoro, e valuteremo attentamente ogni proposta legislativa per garantire che favorisca flessibilità, produttività e scelta personale”, ha detto il leader liberale Brad Battin.