Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha suscitato reazioni diverse tra i leader e i governanti dell'America Latina.

Mentre alcuni hanno espresso congratulazioni formali, altri hanno voluto fare mostra di un sostegno più partecipato. Alcuni leader progressisti, soprattutto quelli che in questo momento stanno affrontando crisi interne nei propri Paesi, hanno mantenuto un profilo basso, non commentando affatto la vittoria del presidente repubblicano.

Ecco una panoramica delle reazioni più significative nei vari Paesi latinoamericani.  

In Messico, paese con forti legami con gli Stati Uniti, il ministero degli Esteri non ha commentato la vittoria di Trump, annunciata nelle ultime ore. Allo stesso modo, la presidente Claudia Sheinbaum Pardo per ora non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, rimandate a dopo la fine del conteggio dei voti.   

Durante la campagna elettorale Trump aveva fatto forti dichiarazioni contro l’accordo di libero commercio tra Usa e Messico. Nonostante questo, la presidente Sheinbaum aveva risposto con un atteggiamento conciliatorio, appellando al dialogo e all’importanza rivestita dal trattato in questione per entrambi i Paesi.

Il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva si è congratulato con Trump per la sua vittoria attraverso le reti sociali, ma si è espresso in modo molto formale, sottolineando l'importanza della democrazia come “voce del popolo” e auspicando un mondo più pacifico, sviluppato e prospero grazie al dialogo e alla cooperazione internazionale.  

Al contrario, l’ex presidente Jair Bolsonaro, ideologicamente affine al repubblicano, ha fatto intendere che spera nella rielezione di Trump per rafforzare la sua posizione politica in Brasile, con un lungo messaggio nel quale ha sottolineato le similitudini che lo legano al neoeletto presidente americano.  

Prevedibilmente felice anche il presidente dell’Argentina, Javier Milei, che ha sostenuto pubblicamente Donald Trump durante la campagna elettorale e si è congratulato il candidato repubblicano per la sua vittoria. Alla sua maniera abituale, ha pubblicato un messaggio sulla piattaforma X (ex Twitter), accompagnato da alcune immagini che lo mostrano abbracciato a Trump.  

Il presidente uscente dell'Uruguay Luis Lacalle Pou ha congratulato Donald Trump per la sua vittoria in un tono sobrio. Nel suo messaggio ha ribadito l'impegno del suo Paese a lavorare insieme al nuovo governo statunitense per rafforzare i legami bilaterali.  

Anche il presidente della Colombia Gustavo Petro si è congratulato in modo ufficiale con il neopresidente eletto, sottolineando il valore delle elezioni democratiche e soffermandosi su due temi caldi dello scenario geopolitico attuale.  

Nel suo messaggio ha ricordato l’urgenza di affrontare collettivamente la crisi ambientale tra i Paesi americani e la necessità di promuovere uno sviluppo equo attraverso la prosperità dei popoli del Sud e la fine dei blocchi economici come unico modo efficace per controllare il problema dell’immigrazione illegale.  

In Bolivia, il presidente Luis Alberto Arce Catacora non ha commentato pubblicamente la vittoria di Trump, probabilmente a causa delle difficoltà politiche interne e dei conflitti che stanno affliggendo il Paese. La sua amministrazione è concentrata su questioni interne, legate alla stabilità politica.  

Il presidente del Paraguay Santiago Peña ha felicemente accolto la vittoria di Trump, esprimendo il suo sostegno ai valori comuni. “La democrazia ha dimostrato ancora una volta la sua forza! Paraguay e Stati Uniti condividono profondi valori democratici, e sono sicuro che continueremo a rafforzare la nostra cooperazione a beneficio delle nostre nazioni” ha scritto su X.   

Inoltre, il suo partito, Honor Colorado, legato all’ex presidente Horacio Cartes, ha manifestato ottimismo sulla vittoria di Trump, con l’intenzione di fare lobby per cercare di annullare le sanzioni economiche imposte dal governo statunitense alla compagnia tabacchiera della famiglia Cartes, utilizzata dall’ex primo cittadino paraguayano per finanziare la propria campagna elettorale. 

L'Ufficio di Controllo degli Attivi Stranieri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro USA ha designato Cartes il 26 gennaio 2023 per la sua partecipazione in atti di corruzione.  

Il governo del Venezuela non ha fatto dichiarazioni ufficiali, ma il leader dell’opposizione Edmundo González Urrutia, ex candidato alle elezioni presidenziali, si è congratulato con Trump, considerando la sua ascesa una “vittoria democratica”. Ha aggiunto di sperare nell’influenza degli Stati Uniti per ristabilire la democrazia in Venezuela.  

Anche María Corina Machado, altra leader dell’opposizione a Maduro, ha fatto un appello a Trump, richiedendo al più presto una transizione pacifica a un governo democratico. 

Il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, è stato tra i primi a congratularsi pubblicamente con Trump, sottolineando il legame speciale tra i due Paesi. Bukele, ideologicamente molto affine a Trump, ha sempre avuto una posizione favorevole nei confronti della sua amministrazione.