VARSAVIA - Re e regine, presidenti, primi ministri e alti politici di 54 paesi si riuniscono oggi ad Auschwitz oggi per celebrare l’80° anniversario della liberazione del campo di sterminio, mentre l’attenzione principale del mondo sarà rivolta ai pochi sopravvissuti rimasti.
Circa 50 ex detenuti dovrebbero infatti presenziare alla cerimonia, nel complesso nella Polonia meridionale, dove la Germania nazista ha assassinato più di un milione di persone, la maggior parte delle quali ebrei, ma anche polacchi, rom e sinti, prigionieri di guerra sovietici, gay e religiosi di diverse confessioni.
Tra i presenti, re Carlo III d’Inghilterra, re Filippo VI di Spagna, re Federico e la regina Maria di Danimarca, re Guglielmo Alessandro e la regina Máxima dei Paesi Bassi e il principe Filippo del Belgio. Così come Sergio Mattarella, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, i presidenti di Estonia, Finlandia, Bulgaria, Ungheria, Malta, Moldavia, Slovacchia e Slovenia.
Parteciperanno inoltre anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro olandese Dick Schoof, il premier svedese Ulf Kristersson e il capo del governo irlandese Micheal Martin. Anche il primo ministro canadese Justin Trudeau ha confermato la sua presenza. Paesi sudamericani come Argentina e Messico invieranno i loro ambasciatori.
“Quest’anno ci concentriamo sui sopravvissuti e sul loro messaggio”, ha affermato Pawel Sawicki, portavoce del museo di Auschwitz. “Sappiamo tutti che per il 90° anniversario non sarà possibile avere un gruppo numeroso. Oggi non ci saranno discorsi da parte di politici”.
Oltre ai sopravvissuti, durante la cerimonia odierna, che durerà circa 90 minuti, parleranno solo Piotr Cywinski, direttore del museo statale e memoriale di Auschwitz-Birkenau, e Ronald Lauder, presidente del Congresso ebraico mondiale, in rappresentanza dei principali donatori.
Le autorità naziste tedesche istituirono il campo di concentramento di Auschwitz nel 1940, in un complesso di ex caserme nella città polacca di Oswiecim, utilizzandolo inizialmente per detenere prigionieri polacchi, tra cui preti cattolici e membri della resistenza.
In seguito, istituirono circa altri 40 campi nella zona, tra cui Birkenau, utilizzati per uccisioni di massa nelle camere a gas. Di circa 1,3 milioni di persone inviate sul posto dal 1940 al 1945, circa 1,1 milioni furono assassinate. Un milione di esse erano ebrei.
Auschwitz-Birkenau è diventato un simbolo indelebile del genocidio di 6 milioni di ebrei europei da parte della Germania nazista, incombendo sulla memoria collettiva mondiale come simbolo di odio, razzismo e antisemitismo.
L’Onu ha designato il giorno della liberazione di Auschwitz come Giorno della memoria dell’Olocausto e il sito è ora un museo statale polacco, un presidio incaricato di preservare la memoria di ciò che è accaduto lì. Nel 2024, è stato visitato da oltre 1,83 milioni di persone.