WASHINGTON D.C. – Si è messo al lavoro all’indomani della vittoria elettorale Donald Trump per delineare la squadra che lo aiuterà ad amministrare il Paese per i prossimi quattro anni. E, scegliendo soprattutto tra i suoi fedelissimi, il neopresidente ha indicato i nomi che andranno a ricoprire i ruoli chiave del nuovo governo.

Come annunciato Elon Musk, consigliere di Trump durante le elezioni, guiderà il nuovo Dipartimento per l’efficienza governativa (DOGE), “in collaborazione con il patriota americano Vivek Ramaswamy”, ha fatto sapere il magnate.

“La struttura - ha dichiarato - fornirà consigli e indicazioni dall’esterno del governo e collaborerà con la Casa Bianca e l’Ufficio di gestione e bilancio per spingere per riforme strutturali su larga scala e creare un approccio aziendale al governo mai visto prima”.

I lavori di questo ufficio dovrebbero concludersi entro e non oltre il 4 luglio 2026, in coincidenza con il 250esimo anniversario della fondazione degli Stati Uniti. Mentre la nomina di Musk a capo di questo ufficio era attesa, l’annuncio d Ramaswamy, ex candidato alla nomination repubblicana in queste elezioni, per condividere la leadership di questo ufficio, è arrivata a sorpresa. 

A capo della Cia è stato indicato il nome dell’ex direttore della National Intelligence John Ratcliffe, mentre a dirigere il Pentagono sarà il 44enne Pete Hegseth, un veterano di guerra pluridecorato e conduttore di Fox News per otto anni.

La governatrice del South Dakota, Kristi Noem, è stata indicata come nuova segretaria alla Sicurezza interna, una figura divisiva per aver ucciso il proprio cucciolo di cane di 14 mesi, perché’ “irrequieto e difficile da addestrare”.

Un’azione che, secondo alcune fonti le sarebbe costata la vicepresidenza, ma che non le impedirà di guidare un’agenzia importante, che sovrintende la Protezione doganale, il controllo dell’immigrazione e delle frontiere, fino all’agenzia federale per la gestione delle emergenze e i servizi segreti. 

Come consigliere per la sicurezza nazionale, Trump ha deciso di puntare sul deputato Michael Waltz, il primo berretto verde a servire in Congresso, pluripremiato in 27 anni di missioni di combattimento all’estero: “Mike è un leader rinomato nella sicurezza nazionale e un esperto delle minacce poste da Cina, Russia, Iran e dal terrorismo globale”, ha scritto Trump sui suoi canali social, ricordando che Waltz è “un forte sostenitore” dell’agenda della sua politica estera e sarà “un sostenitore della pace attraverso la forza”.

E in tema di politica estera Trump ha scelto un falco di origini cubane, il senatore Marco Rubio come nuovo segretario di Stato americano. Rubio, eletto al senato nel 2010, ha sempre adottato linee particolarmente dure nei confronti della Cina e dell’Iran. Sulla guerra in Ucraina di recente ha dichiarato che serve “una conclusione”, mentre per quanto riguarda il Medio Oriente ha una posizione intransigente rispetto ad Hamas e di indiscusso sostegno ad Israele.

Anche l’ex poliziotto Thomas Douglas Homan, responsabile del piano annunciato durante la campagna elettorale, per “l’espulsione di massa” di undici milioni di immigrati illegali, è considerata una figura rigorosa, tanto da essersi guadagnato il titolo di “zar del confine”.

Homan, che ha lavorato prima nell’amministrazione di Barack Obama e poi in quella guidata da Trump, è ricordato soprattutto per aver avviato, nel 2017, una spietata politica di separazione dei bambini dai genitori entrati negli Stati Uniti illegalmente, dividendo più di quattromila figli dalle loro famiglie.

Il criterio di espulsione di massa, annunciato ieri da Homan, “metterà al primo posto gli illegali che rappresentano una minaccia alla sicurezza pubblica e interna” e i primi raid si concentreranno nei luoghi di lavoro.

Homan ha aggiunto che anche gli immigrati che non hanno commesso reati, ma sono stati raggiunti da ordini d’espulsione, finiranno in cima alla lista. Il nuovo “zar del confine” ha accusato l’amministrazione Biden di “non conoscere il destino di oltre 300 mila minorenni portati negli Stati Uniti dai cartelli criminali”.