I missionari italiani erano presenti dagli anni 1840, nel sud-est, nel sud-ovest e nel nord del continente. Alcuni sono diventati famosi per la loro personalità e il loro lavoro.

Nel 1843 il vescovo di Sydney, John Bede Polding, ha mandato tre preti italiani a lavorare con gli Aborigeni a Stradbroke Island, ma la missione è finita dopo due anni. Uno dei preti, Maurizio Lencioni, è andato a vivere ad Adelaide, dove era conosciuto come Father Maurice.

Un gigante, in tutti i sensi, era il vescovo di Armidale (NSW): Eleazaro Torreggiani pesava 130 chili, aveva una lunga barba nera e ha impiegato tre anni per visitare la sua immensa diocesi, coprendo più di 60.000 chilometri.

Molti missionari italiani hanno lavorato con gli Aborigeni. Infatti i vescovi australiani (che erano inglesi o irlandesi) hanno deciso nel 1885 di concentrare il loro lavoro sulla popolazione bianca. Per il lavoro con gli Aborigeni hanno incoraggiato missionari da altri Paesi – italiani, spagnoli, francesi, tedeschi, ecc. Questi missionari hanno portato agli Aborigeni il messaggio cristiano e la cultura europea, e poi hanno cercato di proteggerli dalla violenza e dalla discriminazione crescente.

Un caso particolare è la missione di New Norcia, fondata nel 1846 vicino a Perth (WA). Il fondatore era spagnolo, Rosendo Salvado, ed è rimasto capo della comunità fino alla sua morte nel 1900. Salvado ha costruito un’abbazia per monaci e un villaggio per gli Aborigeni della zona.

Salvado ha invitato molti italiani e spagnoli a lavorare a New Norcia. Tra gli italiani c’erano Padre Raffaele Martelli, che era stato cappellano alla prigione di Fremantle per dieci anni. Diceva che il lavoro era deprimente e lo faceva stare male nello spirito. C’erano molti monaci ‘artigiani’, che facevano lavori manuali essenziali per la nuova colonia. Salvado li chiamava i ‘napoletani’ perché tutti venivano dal Sud dell’Italia. Mauro Rignasco ha imparato la medicina omeopatica da Salvado che è stato la prima persona a usarla in Australia. Giuseppe (Joe) Ascione ha costruito la Cattedrale di Perth. I monaci sapevano fare molti mestieri: c’erano un giardiniere, uno scalpellino, un macellaio, un cuoco e un maccheronaio – un esperto nella produzione dei maccheroni!

Anche se Salvado era spagnolo, ha scritto moltissime lettere e altri documenti in italiano, che sono conservati ancora oggi a New Norcia. Bisogna ricordare che la lingua d’uso della Chiesa Cattolica era, dal 1600 in poi, l’italiano. Attenzione! La lingua ufficiale era il latino: in latino si pubblicavano i documenti ufficiali e si celebravano la Messa e tutti i sacramenti. Ma per gli usi pratici si usava quasi sempre l’italiano, e i missionari in ogni parte del mondo, quando dovevano scrivere una lettera a Roma, scrivevano in italiano.