È il paradosso del nostro momento storico. Mentre i consumatori si confrontano con gli scaffali vuoti al supermercato, gli agricoltori coltivano lo stesso volume di prodotti, ma faticano a raccoglierlo a causa della carenza di manodopera. La scarsità di adeguato trasporto, poi, continua ad aggiungere ulteriori complicazioni al già critico processo di distribuzione.
Il settore agricolo sta affrontando ormai da due anni gli impatti della pandemia: mancanza di pallet, container, ordini annullati o ridotti. Ma è soprattutto la notevole assenza di raccoglitori e imballatori a preoccupare.
Nel pieno della loro stagione lavorativa, i frutticoltori si stanno infatti concentrando sulla ricerca di manodopera per prelevare la frutta dagli alberi e distribuirla in celle frigorifere, pronte poi per la fornitura così da evitare di perdere completamente il raccolto.
Nonostante il governo federale abbia deciso di incentivare il ritorno di circa 150mila studenti internazionali e più di 23mila backpackers, rimborsando il costo del visto nell’ambito di un pacchetto di fondi da 55 milioni di dollari, per Fruit Growers Victoria è necessario che i cittadini del Victoria e di altri Stati d’Australia siano chiamati a svolgere il lavoro.
“L’anno scorso, abbiamo perso circa il 20% della frutta prodotta, perché semplicemente non è stata raccolta – ha dichiarato Michael Crisera, growers services manager di Fruit Growers Victoria –. Gli ultimi due anni sono stati duri per tutti, ma l’industria frutticola dello Stato ha solo una stagione all’anno e la carenza di lavoratori è questa volta di gran lunga peggiore. Il clima più freddo e piovoso e le ripercussioni della pandemia stanno generando gravi conseguenze: sprechi significativi, mancanza di reddito e di scorte per i negozi”.
Circa 1.500 lavoratori provenienti dalle Isole del Pacifico erano giunti in Victoria lo scorso anno per rafforzare la forza lavoro agricola dello Stato, secondo l’accordo storico dei Pacific Mobility Schemes, eppure per molti “si era trattata di una risposta tardiva del governo”.
Michael Crisera, growers services manager di Fruit Growers Victoria
“Un programma che è giunto davvero troppo tardi e che è stato soggetto a decine di restrizioni, a partire dall’isolamento – ha continuato Crisera –. I nostri frutticoltori hanno al momento molte posizioni disponibili e vogliamo incoraggiare chiunque a provarci. Anche se il lavoro non è per tutti, abbiamo scoperto che è molto apprezzato da coloro che amano le attività all’aria aperta. La scorsa stagione abbiamo accolto persone giovani e meno giovani che sono arrivate per raccogliere frutta; alcuni a breve termine, altri sono rimasti per tutta la stagione”.
Chi deciderà di partire alla volta di Shepparton, Cobram o Goulburn Valley, potrà richiedere il pacchetto di assistenza del governo federale AgMove e iscriversi al programma PickGV e ricevere supporto per l’alloggio e il trasporto.
“Fruit Growers Victoria offre una tariffa minima a cottimo e tutti i coltivatori sono vincolati dall’Horticulture Award 2021 – ha chiarito il manager Michael Crisera –. Un raccoglitore medio guadagnerà almeno il 15% in più su una tariffa a cottimo rispetto alla tariffa oraria”.
Anche Peter Hall, agricoltore da oltre quarant’anni e packing manager di Pomona Valley, ha sottolineato l’incertezza del momento storico e l’assenza di sostegno da parte del governo statale.
“Il programma per l’arrivo di lavoratori dalle Isole del Pacifico è avvenuto troppo lentamente, il governo del Victoria purtroppo non ha compreso quanto gravi fossero le condizioni del settore agricolo – ha dichiarato Hall –. Ci hanno ripetuto di far riferimento sui cittadini locali, ma è stato impossibile”.
“Siamo sicuramente entusiasti per l’arrivo di studenti e Working Holiday Visa; in tempi normali abbiamo sempre lavorato in un ambiente molto eterogeneo. Al momento cerchiamo di gestire al meglio le difficoltà dettate dalla nuova variante, mantenendo i nostri ambienti sempre sanificati e sicuri – ha continuato l’agricoltore –; sperando semplicemente in una migliore stagione lavorativa”.