Higgins-Kooyong
Solo qualche mese fa parlare di Higgins e Kooyong come seggi da tenere d’occhio, durante la campagna elettorale, sarebbe stato impensabile. Dopo l’esito delle elezioni del Victoria però, tutto è possibile e anche queste due roccaforti conservatrici sono a rischio. 
Entrambi i collegi comprendono le zone della Melbourne-bene, quali Toorak con le ville sontuose, con le Mercedes in garage, ma anche la vicina South Yarra, che pullula di nuovi appartamenti, pieni di giovani, come la grintosa Prahran, dove i temi dell’ambiente e dei cambiamenti climatici, sono prioritari.  Stessa storia a Kooyong tra l’elegante Camberwell e la più studentesca Hawthorn.
Higgins e Kooyong, sono generalmente seggi secondari ai fini elettorali, ma dopo la perdita statale di Hawthorn (che rientra nel seggio federale di Kooyong), e Malvern che è rimasta liberale, ma con un’oscillazione di voti del 10% (che rientra in quello di Higgins), tutto è possibile.
Il giornalista, Tim Colebatch, ha effettuato un’analisi sui dati statali in base alla quale si evince che se gli elettori dei due seggi, alle elezioni federali, si esprimessero, come a novembre, i laburisti sarebbero vittoriosi a Higgins. Si tratta di un grosso ‘se’, ma per la prima volta i liberali rischiano di perdere due dei ‘gioielli della corona’, rappresentati da personaggi del calibro degli ex primi ministri Robert Menzies, Harold Holt e John Gorton, e leader dell’opposizione quali John Latham e Andrew Peacock.
L’uscita di scena della popolare rappresentante di Higgins, Kelly O’Dwyer, che dopo la batosta nel Victoria aveva ammonito i colleghi che il Partito liberale era considerato “omofobo, anti donne e negazionista sul clima”, e che rischiava di venir dirottato da “guerriglieri ideologici”, sulle questioni sociali, potrebbe spianare la strada per la giurista Fiona McLeod, candidata laburista (si è iscritta al Partito la settimana prima di vincere le preselezioni), che ha guidato il team legale delle Commissioni reali d’inchiesta sugli incendi boschivi e sugli abusi sessuali ai minori.
“Molti sostenitori liberali che conosco, sono irritati con il governo federale, per l’inattività sui cambiamenti climatici – ha detto McLeod - , per quello che è successo con Malcolm Turnbull, per un primo ministro che si presenta in parlamento con un pezzo di carbone, per i richiedenti asilo da sei anni a Nauru e Manus Island”.
McLeod ha avuto solo due mesi di preparazione prima delle elezioni, mentre il candidato verde, Jason Ball, alla seconda campagna elettorale, sta lavorando da novembre.  Che Higgins possa diventare verde, sembra surreale, ma è una realtà, se si pensa che alle elezioni del 2016, Ball si è aggiudicato il 25% del voto primario.  In questa occasione ha un gruppo di 250 volontari che lo sostengono ed ha raccolto un forziere da 250.000 dollari in donazioni.
In caso di sconfitta alle urne e di vittoria laburista, McLeod, molto amica del portavoce dell’opposizione alla Giustizia Mark Dreyfus, potrebbe ricevere come premio di consolazione una posizione presso il Tribunale federale.
A Kooyong dove è preso d’assedio, nonostante detenga il collegio con un margine del 12,8%, il ministro del Tesoro Josh Frydenberg ha messo in guardia dicendo che “non esistono più seggi sicuri”.  La preoccupazione di Frydenberg è evidenziata dal fatto che avrebbe investito oltre un milione di dollari nella campagna elettorale.
Oltre alla candidata laburista, Jana Stewart, Frydenberg deve fronteggiare altri due sfidanti di alto profilo: Julian Burnside, avvocato e attivista per i diritti umani, candidato verde, e Oliver Yates, un ex liberale, candidato indipendente con una piattaforma sui cambiamenti climatici.
Un sondaggio commissionato da GetUp, fotografa Stewart al 20%, Burnside al 17% e Yates al 10%.

 Cowper
Un altro seggio da tenere d’occhio è quello di Cowper, nel NSW, normalmente una roccaforte nazionale, che con il ritiro del rappresentante Luke Hartsuyker, potrebbe orientarsi verso il popolare indipendente, Rob Oakeshott, che alle ultime elezioni, con una candidatura dell’ultima ora, si è aggiudicato il 45% dei consensi, e che in questa occasione, con più tempo a disposizione, potrebbe tagliare vittorioso il traguardo.
Nuovo candidato nazionale è l’avvocato ed ex poliziotto di Port Macquarie, Patrick Conaghan, che vuole “riportare un po’ di dignità a Canberra”, dicendo di essere rimasto “spesso deluso da entrambi gli schieramenti parlamentari, nell’ultimo decennio”.
Oakeshott, per il quale una vittoria rappresenterebbe il ritorno in parlamento, dopo l’esperienza come rappresentante del seggio di Lyne dal 2008 fino al suo ritiro nel 2013, anni durante i quali ha dato appoggio al governo laburista guidato da Julia Gillard, dopo le elezioni del 2010, ha recentemente sottoscritto un patto con altri candidati indipendenti di alto profilo, per ridurre ulteriormente le emissioni e per velocizzare l’adozione di energia prodotta da fonti rinnovabili, che secondo i nazionali potrebbe rivelarsi controproducente con un elettorato tradizionalmente conservatore.