KABUL - “La provincia del Panshir, l’ultima roccaforte del nemico mercenario, è stata completamente conquistata”. è quanto scrive Zabihullah Mujahid, il portavoce dell’Emirato Islamico dell’Afghanistan, in un tweet nel suo account ufficiale.

I talebani hanno annunciato di aver preso il controllo “completo” della valle del Panshir, dove era stata organizzata la resistenza, da quando hanno preso il potere in Afghanistan a metà agosto. “Con questa vittoria, il nostro Paese è ora completamente fuori dal baratro della guerra”, ha detto il principale portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid.

“Non ci sarà alcuna discriminazione [e persecuzione nei confronti della popolazione del Panshir], ora completamente conquistata e sotto il controllo dell’Emirato islamico dell’Afghanistan’’, ha assicurato poi il portavoce dei Talebani. “[Qualsiasi tentativo di insurrezione sarà] duramente colpito”, ha sottolineato Mujahid nel corso di una conferenza stampa.

“L’Emirato islamico è molto sensibile alle insurrezioni. Chiunque tenti di portarne avanti una sarà colpito duramente. Non ne permetteremo un’altra – ha aggiunto –. Garantiamo al popolo del Panjshir che sono nostri fratello e che lavoreremo insieme per un unico Paese e per un obiettivo comune’’.

“I Talebani vogliono buoni rapporti con il mondo’]”, ha detto nel corso di una conferenza stampa il portavoce, aggiungendo una menzione particolare per “la Cina’’, descritta come “una grande potenza economica” che “è molto importante per l’Afghanistan’’. Mujahid ha aggiunto che “l’Afghanistan ha bisogno del suo sostegno per la ricostruzione e lo sviluppo”.

Sull’account di Twitter riconducibile al Fronte di resistenza nazionale, Panjshir Province, la rivendicazione è stata bollata come “falsa”. “Le forze del Fronte nazionale della resistenza sono presenti in tutte le posizioni strategiche in tutta la valle per continuare a combattere’’, si legge sull’account di Twitter delle forze guidate da Ahmad Massoud. “Garantiamo al popolo afgano che la lotta contro i talebani e i loro alleati continuerà fino a quando non prevarranno giustizia e libertà’’, prosegue il tweet.   

I talebani, nel frattempo, hanno annunciato il governo ad interim: il mullah Mohammad Hassan sarà il premier e il mullah Baradar sarà il suo vice. Mawlawi Mohammad Yaqub, figlio del mullah Omar, avrà l’incarico di ministro della Difesa, Sirajuddin Haqqani guiderà il dicastero dell’Interno.

Come ministro degli Esteri c’è Amir Khan Muttaqi, negoziatore del movimento a Doha, e Mullah Hidayatullah Badri come responsabile del dicastero delle Finanze. Il nuovo governo “non è completo”, ha sottolineato il portavoce del movimento, Zabihullah Mujahid. “Cercheremo di prendere persone da altre parti del Paese”, ha aggiunto. I talebani avevano promesso un esecutivo inclusivo che rappresentasse i vari gruppi etnici che compongono l’Afghanistan ma nel governo annunciato finora ci sono solo esponenti del movimento degli studenti coranici.

Sirajuddin Haqqani, capo della rete Haqqani e nominato ministro dell’Interno, è figlio del celebre comandante della jihad anti-sovietica, Jalaluddin Haqqani, Sirajuddin è il numero 2 dei talebani e la rete fondata dal padre è considerata da Washington un’organizzazione terroristica oltre che una delle fazioni più pericolose per le truppe Usa e Nato durante due decenni.

La rete è nota per il suo utilizzo dei kamikaze che hanno messo a segno gli attentati tra i più devastanti perpetrati in Afghanistan negli ultimi anni.