Dal caffè alla pasta, dal vino ai formaggi: l’Italia si è presentata compatta a Fine Food Australia, la principale fiera dell’industria alimentare dell’emisfero australe, che ha animato l’International Convention & Exhibition Centre di Sydney dall’8 all’11 settembre. La 41esima edizione della manifestazione ha richiamato oltre 900 espositori da più di trenta Paesi e circa 25mila visitatori tra importatori, distributori, chef e operatori della grande distribuzione.

Al centro della scena, il Padiglione Italia, 306 metri quadrati di sapori, saperi e relazioni, promosso dall’ICE Agenzia con il sostegno dell’ambasciata d’Italia a Canberra e del consolato generale a Sydney. Trenta aziende italiane hanno proposto il meglio della tradizione agroalimentare, sotto lo slogan ‘Taste the Magic’: un invito a scoprire la ricchezza di una cucina che, a due anni dalla candidatura come patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO, si afferma sempre più come simbolo identitario e culturale.

L’inaugurazione ha visto la presenza del console generale, Gianluca Rubagotti, e della direttrice ICE, Simona Bernardini, che hanno incontrato gli imprenditori italiani sottolineando le opportunità di crescita in un mercato dinamico come quello australiano. Non sono mancati altri ospiti istituzionali: l’ambasciatore dell’Unione Europea in Australia, Gabriele Visentin, e il deputato della Repubblica italiana, Nicola Carè hanno voluto portare il loro sostegno, riconoscendo il valore delle produzioni italiane.

Accanto agli stand, la fiera ha proposto un fitto programma di eventi, competizioni e dimostrazioni culinarie. Novità di quest’anno, The Culinary Kitchen, un’arena dedicata a tecniche e tendenze emergenti. Qui lo chef Luca Ciano, volto noto della tv australiana, ha presentato la sessione ‘From Milan to Bondi: Modern Italian Masterpiece’, un viaggio gastronomico che ha unito creatività contemporanea e radici italiane.

Dietro i numeri, si legge una traiettoria di mercato in espansione. Nel 2024 l’Australia ha importato prodotti agroalimentari per 15,9 miliardi di euro: l’Italia è al quinto posto tra i fornitori globali e prima tra i Paesi europei, con un valore di 852 milioni (+16,3% rispetto al 2023). Pasta, pomodori lavorati, vini e formaggi restano tra i prodotti più richiesti, ma cresce anche l’interesse per dolci, cioccolato, caffè e condimenti.

A sostenere questa spinta arriva anche OpportunItaly, la campagna biennale di ICE e ministero degli Esteri pensata per connettere imprese italiane con buyer e distributori nei 20 mercati a più alto potenziale. Una piattaforma che ambisce a consolidare le relazioni commerciali e a rafforzare la presenza del Made in Italy nei settori strategici.

Non solo esposizione, quindi, ma un vero e proprio investimento di sistema, accompagnato da una campagna di comunicazione che ha portato il Padiglione Italia sulle mappe della fiera, sui mezzi pubblici di Sydney, alla radio e nelle riviste di settore. Segnali che testimoniano una volontà chiara: non limitarsi a mostrare prodotti, ma aprire nuove strade di collaborazione e di mercato.