ADELAIDE - Come ogni anno, a novembre, la Famiglia Istriana di Adelaide organizza il Ballo di S. Tommaso all’Altavilla Club, su The Parade. E come di consueto la sala era al completo e il clima era allegro e spensierato. D’altronde, la segretaria dell’associazione, Silvana Pasquini, organizza ogni evento nei minimi dettagli. 
Il neo-presidente dell’associazione Dario Tonon era molto emozionato durante il suo primo discorso. Dopo il benvenuto agli ospiti, ha ricordato che due sono i balli che la Famiglia Istriana organizza annualmente, in onore delle città di Fiume e Pola e di tutte le altre città istriane da cui provengono i soci dell’associazione, rimasti nel tempo fedeli sostenitori, come Marcella LaMacchia, del piccolo paese di Visinada. I soci non sono solo istriani; tanti infatti sono i sostenitori e i simpatizzanti, come la napoletana Maria Rossi Russo, molto attiva all’interno della comunità. 
Per questo Tonon si è detto onorato del grande sostegno comunitario. Ha poi fatto un accenno ai tempi passati, risalendo al ballo di S. Tommaso del 1991, quando l’allora presidente Gino Salvador descrisse la serata al periodico Arena di Pola, come tutto un “ciacolar, magnar, bever e balar”. Salvador concluse il suo articolo con questa frase: “Dope de noi, più nissun”, a significare che dopo l’esilio degli italiani istriani, fiumani e dalmati, non è rimasto nessuno a portare avanti il bagaglio di cultura e tradizioni dei predecessori, come dice la canzone, “fioi come noi la mamma non li fa più, se ga roto la machineta”. 
Ispirato da queste parole, Dario ha quindi svelato quella che sarà la ‘missione’ del suo mandato: “incoraggiare i figli e i nipoti degli esuli a conoscere la loro storia e a essere orgogliosi del loro retaggio”. 
Il presidente Tonon ha concluso il suo appassionato discorso con un omaggio alla mamma, Marinella (Verbis) Tonon, esule da Pola il 10 febbraio 1947, quando aveva poco più di 10 anni. Quel giorno segnò in qualche modo la fine della sua infanzia, il cui ricordo rimase molto vivo nella sua mente. A parte uno: quello legato ai tempi della scuola e ai suoi compagni e compagne di classe, nel tempo sbiadito. Per questo, il figlio Dario ha richiamato i nomi di tutti gli istriani presenti alla serata come si faceva l’appello a scuola, in cui ognuno, una volta nominato, rispondeva: “Presente!”. Un momento toccante, in cui, “presente” dopo “presente”, chiara era la percezione dell’orgoglio istriano, ancora così vivo. 
Per la gioia dei più piccoli, è arrivato con tanti regali Babbo Natale, impersonato dal simpaticissimo Lucio Congedi, membro del comitato che, con la sua contagiosa allegria e senso dell’umorismo coinvolge sempre tutti. 
EL