CANBERRA - Lo hanno affermato oggi i senatori indipendenti David Pocock e Jacqui Lambie, nell’occasione, si sono espressi in maniera critica nei confronti del rimborso energetico da 150 dollari proposto dal governo laburista definendolo una “soluzione cerotto”.

I due senatori vogliono che il governo federale riduca le esportazioni di gas all’estero dando priorità alle famiglie e alle imprese australiane.

Pocock ha dichiarato che l’Australia non ha una carenza di gas, ma un problema di esportazione, essendo l’80% delle forniture destinate all’estero.

“Questo è un problema che può essere risolto. Quello che non abbiamo visto è la volontà politica dei maggiori partiti di affermare che gli australiani dovrebbero beneficiare per primi del gas australiano prima di esportarlo”.

Lambie ha sostenuto la necessità di una politica di riserva del gas pari al 15%.

“Non si tratta di estrarre più gas. Non si tratta di ’trivella, trivella’. Si tratta di stabilire delle priorità per il nostro gas. La prima cosa che il governo potrebbe fare questa settimana è introdurre una politica di riserva del gas per ridurre i prezzi dell’energia”.

La scorsa settimana, l’Operatore del Mercato Energetico Australiano aveva ridimensionato l’allarme di carenze imminenti, ma ha sottolineato che i rischi a lungo termine per l’approvvigionamento rimangono seri.

L’analisi dell’Istituto per l’Economia Energetica e l’Analisi Finanziaria ha rilevato che la carenza prevista nei mercati interni del gas potrebbe essere colmata dirottando il gas non contrattualizzato.

Il leader dei Nationals, David Littleproud, ha dichiarato che il gas è l’unico modo per ridurre rapidamente i prezzi dell’energia: “È l’unica risorsa che può essere rapidamente incrementata”.

Mark Ogge dell’Australia Institute ha accusato i governi di entrambi gli schieramenti politici di aver ceduto il gas della nazione “gratuitamente” alle multinazionali.

“Le grandi compagnie del gas si stanno approfittando della situazione, i nostri governi lo permettono e gli australiani comuni ne pagano il prezzo”.