MILANO - Il capo ultrà milanista Luca Lucci, già arrestato nell'inchiesta milanese sulle curve di San Siro, ha ricevuto un'altra ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'ambito di un'altra indagine della Dda su un'associazione vicina alla cosca della 'ndrangheta dei Barbaro, che avrebbe importato e distribuito, tra la Lombardia e la Calabria, oltre due tonnellate di stupefacenti.
La nuova ordinanza per Lucci riguarda una serie di presunti episodi di spaccio di droga per ingenti quantitativi, di hashish in particolare, rivenduti a Milano attraverso un canale “estero”, ossia dopo presunte importazioni dalla Spagna.
Non viene contestata nell'ordinanza l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico, che riguarda, invece, una decina di persone dei 20 arrestati.
Dalle indagini è emerso che Lucci avrebbe operato soprattutto nel quartiere della Comasina, mentre nel quartiere Barona, altra zona popolare di Milano, ci sarebbe stato Nazzareno Calajò, detto “Nazza”, anche lui destinatario di una nuova ordinanza in carcere per episodi di spaccio, e di recente già condannato a 17 anni e 9 mesi di reclusione in un altro processo milanese per traffico di droga.