MONACO - “Il ciclismo è lo sport che, dopo il calcio, più di ogni altro riesce a coinvolgere l’Italia. In alcuni momenti dell’anno arriva persino a fermarla”. È da questa convinzione che prende le mosse Italia sui pedali, la mostra che sarà inaugurata domani, 26 giugno all’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera, a cura di Marco Ferrero.
L’esposizione, che resterà visitabile fino al 20 agosto, giunge nella capitale bavarese dopo una prima tappa ad Amburgo e anticipa un terzo appuntamento previsto a Friburgo in autunno.
Il progetto propone uno sguardo sul ciclismo italiano attraverso le opere di tre artisti con linguaggi e approcci differenti: Riccardo Guasco, Sergio Ponchione e Simone Ferrarini. “Abbiamo scelto tre artisti molto seguiti in Italia, con stili ben riconoscibili ma diversi tra loro. L’obiettivo era costruire una narrazione per immagini che fosse efficace anche all’estero, capace di restituire cosa rappresentano la bicicletta e il ciclismo per la cultura italiana”, spiega Ferrero.
L’idea nasce all’interno dell’associazione culturale Mo’ Better Football, con sede a Modena, da lui coordinata: “Da quattro anni lavoriamo con il calcio come strumento narrativo, in collaborazione con festival, scuole e teatri. Ma sentivamo l’esigenza di allargare lo sguardo. Il ciclismo ci è sembrato l’ambito più affine, perché è lo sport che, insieme al calcio, ha costruito una parte significativa dell’immaginario nazionale”.
Nell’allestimento si incontrano tecniche e supporti differenti. Riccardo Guasco, illustratore tra i più noti a livello internazionale, espone 15 manifesti realizzati per tre storiche corse ciclistiche italiane: la Mitica, la Ducale e la Marathon delle Dolomiti. “Guasco lavora in digitale e recupera lo stile dei manifesti pubblicitari degli anni Cinquanta e Sessanta. Ha voluto portare in mostra questi lavori per la prima volta”, racconta Ferrero.
Accanto a lui, Sergio Ponchione presenta dieci ritratti di ciclisti iconici, disegnati a mano con china e inchiostro. “Non si tratta necessariamente dei più famosi, ma di quelli che sono diventati figure leggendarie per la loro storia sportiva”, precisa il curatore. Chiude il percorso Simone Ferrarini, writer e muralista attivo da oltre dieci anni nello spazio pubblico, con una selezione di dieci opere grafiche dedicate ai passi montani più celebri del Giro d’Italia. “Ha scelto salite particolarmente significative e le ha legate a episodi che hanno contribuito a costruire la mitologia di questo sport”.

Ritratti.
Complessivamente, l’esposizione raccoglie 35 opere, articolate in maniera differente a seconda dello spazio: “A Monaco abbiamo un’unica sala, quindi l’organizzazione prevede una parete per ciascun artista, mentre ad Amburgo erano presenti tre stanze distinte”.
Il progetto, oltre a indagare il ciclismo come disciplina sportiva e fenomeno popolare, tocca anche aspetti più ampi, come l’attenzione crescente per il trasporto sostenibile e il cicloturismo. “Siamo in Germania, dove la bicicletta è parte integrante della mobilità quotidiana e della scoperta del territorio. In Italia questo approccio sta prendendo piede solo negli ultimi anni, ma è un segnale significativo dei tempi”.
La mostra si propone quindi anche come riflessione visiva sul valore culturale e simbolico della bicicletta, oltre che sul paesaggio italiano, segnato da luoghi divenuti iconici grazie a grandi imprese sportive. “Spero che il visitatore — italiano, italo-discendente o straniero — trovi in questo percorso una rappresentazione ampia e autentica dell’Italia e del suo rapporto con il ciclismo. Non ci sono solo i grandi nomi, ma anche volti meno noti, legati però profondamente alla storia del Paese”.
Come anticipato, l’inaugurazione di Italia sui pedali è prevista per domani, 26 giugno, dalle ore 19 alle 20.30, all’Istituto Italiano di Cultura di Monaco (Hermann-Schmid-Str. 8). L’ingresso è gratuito. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 20 agosto 2025, nei giorni feriali e negli orari di apertura dell’Istituto.