Chi non ricorda con emozione quelle urla di gioia del telecronista Marco Civoli che accompagnò la cavalcata vincente della spedizione azzurra in Germania quando l’Italia portò a casa il suo quarto titolo mondiale? “è finita! E’ finita! E’ finita! Il cielo è azzurro sopra Berlino! Siamo campioni del mondo!”. Ebbene fra poco una di quelle stelle del 2006, forse quella che più di tutte brillò nella finalissima contro la Francia, sarà qui a Sydney. E non appena si è saputo dell’arrivo del campione del mondo Marco Materazzi, il presidente del Club Marconi Morris Licata si è dato da fare per invitarlo a visitare il club e a incontrare i numerosi soci che sono tifosi dell’Inter e della nazionale.
Per martedì 12 aprile è stata organizzata una cena privata presso il ristorante Cucina Galileo del club al termine della quale chi lo vorrà potrà porgere un caloroso benvenuto a Materazzi che sicuramente rilascerà autografi e si concederà per una foto ricordo.
Marco Materazzi è nato a Lecce il 19 agosto 1973.
Difensore possente, 1,94 d’altezza, ha militato in numerose squadre, tra le quali anche l’Everton nella Premier League inglese, prima di approdare all’Inter nel 2001 dove fino al 2008 ha disputato con il sodalizio nerazzurro 184 partite mettendo a segno 18 reti. Il suo numero di maglia era il 23. Il suo primo gol da interista è stato realizzato contro il Parma (2-2). Con l’Inter ha conquistato 5 scudetti, 4 coppe Italia, 4 supercoppe italiane e una Champions League. Fu proprio il suo stato di forma e le sue prestazioni sempre convincenti che convinsero il commissario tecnico Marcello Lippi a convocarlo tra gli azzurri.
Materazzi non verrà mai dimenticato e resterà nella storia del calcio italiano e francese per essere stato, nel bene e nel male, uno dei maggiori protagonisti della finalissima di Berlino tra Italia e Francia.
Riviviamo i momenti salienti di quella incredibile partita, disputata il 9 luglio 2006 presso l’Olympiastadion di Berlino, partita arbitrata dall’argentino Elizondo alla presenza di 69.000 spettatori.
Correva il 7’ di gioco quando Materazzi atterrava in area di rigore il francese Malouda causando un calcio di rigore in favore dei francesi, rigore che, trasformato con un tiro a “cucchiaio” da Zidane, portava per la prima volta nel mondiale tedesco l’Italia a trovarsi in svantaggio.
Si arrivava poi al 19’ e sugli sviluppi di un calcio d’angolo, battuto magistralmente da Pirlo, Materazzi batteva in elevazione Vieira e mandava il pallone a insaccarsi alle spalle del portiere Barthez riscattandosi, così, dal rigore provocato in precedenza. Il risultato di parità non cambierà fino alla fine dei tempi regolamentari e nemmeno dopo 30’ di supplementari.
Ma è stato nel secondo tempo supplementare, verso il 110’ che si verificava l’imprevedibile: Zidane e Materazzi stavano risalendo verso la metà campo francese quando avveniva uno scambio di battute tra i due. Quando sembrava tutto tornato alla normalità, dopo un paio di passi, all’improvviso Zidane sferrava una forte testata al petto di Materazzi, il quale stramazzava a terra. Solo dal replay si capiva cosa fosse successo e l’arbitro, coadiuvato dai suoi collaboratori, mostrava il cartellino rosso a Zidane che lasciava il campo e in 10 la sua squadra, battuta poi ai calci di rigore.
Dal dischetto segnavano nell’ordine Pirlo, Materazzi (ancora lui protagonista), De Rossi, Del Piero e Grosso. Finiva 5-3 per gli azzurri che conquistarono il prestigioso titolo. Pirlo venne votato il migliore giocatore della finale e, nonostante la testata, Zidane, venne votato come il miglior giocatore del torneo. Zidane ricevette poi tre giornate di squalifica e Materazzi due.
Soltanto molti anni dopo la finale è trapelato che Materazzi possa aver detto qualcosa di non carino sulla sorella di Zidane costringendo il grande fantasista francese a perdere la calma terminando in brutto modo la sua prestigiosa carriera.
Siamo certi che saranno molti tifosi nerazzurri, e tra tutti soprattutto i soci dell’Inter Club di Sydney, che martedì sera 12 aprile saranno presenti al Club Marconi di Bossley Park per porgere a Marco Materazzi un doveroso e caloroso benvenuto.