Il cinema italiano è ancora capace di attrarre il grande pubblico con produzioni di qualità e storie impegnate. Opere prime e registi affermati hanno presentato una selezione variegata di epoche e stili che hanno convocato un pubblico altrettanto misto.
La presenza in sala dei registi, che in moli casi erano anche gli sceneggiatori, ha dato la possibilità al pubblico di interagire e fare domande, rendendo l’esperienza molto ricca per tutti.
Alla proiezione di “Una femmina”, che tornerà nelle sale argentine a giugno, il regista Francesco Costabile ha raccontato la propria esperienza di investigazione delle relazioni sociali dentro la mafia calabrese, la ‘Ndrangheta, la scoperta dell’esordiente attrice protagonista (applaudita da tutti in sala) in una casafamiglia, e l’importanza simbolica del culto alla Madonna nella cultura del Sud d’Italia.
Anche a Paolo Genovese è stato chiesto al riguardo della simbologia nel suo film, alcuni spettatori hanno dato la propria interpretazione su alcuni fatti e personaggi, dimostrando che il bello del cinema è proprio che possa essere interpretato in mille modi diversi. Non sono state assenti le polemiche, sopratutto per la natura delicata dell’argomento di “Il primo giorno della mia vita”, ma il regista ha saputo rispondere mettendo luce sui motivi delle sue scelte.
Per il film “Margini”, erano presenti sia il direttore Niccolò Falsetti che l’attore protagonista, entrambi autori della sceneggiatura. Il film ha convocato un pubblico più giovane e l’interazione è stata molto divertente, con molte domande centrate sulla musica e sulla condizione dei giovani nelle piccole città di provincia, la voglia di emigrare e il valore dell’amicizia.
Con “Spaccaossa”, Vicenzo Pirrotta (sceneggiatore, regista e protagonista) ha scelto di fare un film difficile, a tratti disturbante. Vincenzo Pirrotta, sceneggiatore, regista e protagonista, ha preso spunto da un fatto di cronaca nera, ma voluto allontanarsi dal dato strettamente realistico per aprire a una riflessione sul lato oscuro che alberga in ognuno di noi.
Anche “Primadonna” di Marta Savina è ambientato in Sicilia ed è ispirato a una storia vera: quella di Franca Viola, la ragazza che nel 1965 rifiutò il cosiddetto “matrimonio riparatore” che, dopo uno stupro, permetteva all’uomo di evitare il processo se accettava di sposare la ragazza che aveva “disonorato”. Grazie al suo no la legge italiana venne modificata, anche se si è dovuto aspettare fino al 1996 perché lo stupro passasse da reato contro la morale e reato contro la persona.
Girato a Galati Mamertino, piccolo comune sui monti Nebrodi in povincia di Messina che ha un valore speciale per la regista Marta Savina, è infatti il luogo di origine della sua famiglia, dove passava le vacanze estive assistendo alle feste di paese con le tipiche processioni dei santi.
Forse per questo ha potuto mostrare con occhio critico, ma anche molto cuore, le dinamiche sociali di una piccola comunità: la fissazione sull’opinione degli altri e il valore degli affetti più stretti come sostegno fondamentale nell’affrontare qualsiasi difficoltà.
La protagonista è una ragazza immersa in queste dinamiche, non è uno stereotipo di giovane ribelle. È una donna che sta cercando il propio posto nella sua comunità. Ama lavorare la terra e prova sentimenti per il figlio del capo mafioso locale, che sembra ricambiarla, ma risulterà non essere come sembra. Le interpretazioni di Claudia Gusmano, Dario Aita, Fabrizio Ferracane, Francesco Colella e Manuela Ventura, danno umanità a questi personaggi senza privarli dei loro difetti, sottolinenado come le persone possano avere atteggiamenti contrastanti e a volte incomprensibili.
Oltre alla forza della sceneggiatura, il film regala bellissime immagini con scene molto particolari riprese nei vicoli del paese, nelle campagne sicule e al mare di notte. Un film poetico ma anche di critica sociale, su probblemi antichi ma ancora attuali, che fa riflettere sul valore dei gesti personali di coraggio nella vita privata, che spesso vengono sottovalutati.
Per chi si fosse perso la programmazione di questi giorni, niente paura. I film non ripartono subito per l’Italia ma saranno distribuiti nelle sale argentine nei prossimi mesi.