LA PLATA – In una città segnata dall’impronta dell’immigrazione italiana, l’Associazione Sarda di La Plata “Antonio Segni” da quasi quattro decenni tesse una rete di appartenenza, memoria e futuro.
Intitolato al quarto presidente della Repubblica italiana – nato a Sassari nel 1891– e fondatore dell’Enel (l’azienda elettrica di Stato), il circolo ha iniziato a prendere forma nel 1988, quando un gruppo di sardi residenti nella capitale bonaerense ha cominciato a riunirsi in modo informale.
“L’associazione è nata da qualcosa di semplice: i sardi che vivevano a La Plata si incontravano, si riconoscevano nell’esperienza condivisa della migrazione e decisero di riunirsi”, ricorda Juana Signorini, presidente dell’ente.
Quel nucleo fondatore — composto da María Magdalena Signorini (sorella di Juana), Pascual Signorini e altre famiglie — cercò sostegno per compiere il passo decisivo verso la formalizzazione.
L’assistenza arrivò da Buenos Aires, grazie a Sardi Uniti, storica società di mutuo soccorso fondata nel 1936. “Cosimo Tavera, allora alla guida dell’organizzazione, ci guidò per costituire un circolo secondo la normativa regionale della Sardegna. Quel supporto fu fondamentale per organizzarci”, spiega Signorini. L’anno successivo, nel 1989, l’ente ottenne la sua personalità giuridica. “Da allora non ci siamo più fermati”, riassume.
Oggi l’Associazione Sarda di La Plata fa parte della Federazione dei Circoli Sardi d’Argentina, che riunisce otto istituzioni nel Paese. Per la presidente, tale appartenenza è un modo per sostenere un lavoro comune. “La Federazione riunisce i circoli sardi argentini e ci permette di coordinare sforzi, progetti e attività per diffondere la nostra identità”, afferma.
L’agenda culturale del circolo platense è ampia e costante. Conferenze, incontri e attività dedicate alla storia, alla geografia e alle tradizioni dell’isola fanno parte del calendario abituale, ai quali si aggiungono corsi aperti a soci e non soci. “Organizziamo attività culturali e anche formative: abbiamo tenuto corsi di italiano e seminari di cucina sarda, che sono una porta d’ingresso molto partecipata”, sottolinea Signorini.
La gastronomia, infatti, è diventata uno degli ambiti più vitali dell’associazione. Nei laboratori si insegnano preparazioni tradizionali come culurgiones (pasta ripiena), pane sardo (pane carasau, non lievitato), dolci tipici e piatti di carne. “La cucina sarda ha una ricchezza enorme. Nei corsi lavoriamo dall’impasto dei culurgiones ai pani e alle carni tipiche. La risposta del pubblico nell’ultima edizione del corso è stata emozionante”.
Questa vocazione culinaria si accompagna a mostre ed eventi come Sardegna con voi, dove l’associazione presenta sapori, artigianato ed espressioni culturali dell’isola. Non sono mancate iniziative dedicate alla memoria: una mostra intitolata L’album della nostalgia ha riunito fotografie degli antenati di soci e socie, come modo per rivitalizzare la storia familiare all’interno della comunità.
Parallelamente, l’Associazione ha promosso legami internazionali. Dal 2019 mantiene un gemellaggio con il Circolo Su Nuraghe di Biella, in Piemonete: un legame nato grazie all’esistenza della Plaza Isola de Sardegna a La Plata. “Quello spazio platense ci ha dato un motivo molto simbolico per gemellarci. È un gesto che rafforza il rapporto con l’isola”, racconta la presidente. Inoltre, il circolo fa parte di Casa Sardegna, una rete globale di circoli sardi che si riuniscono in videocollegamento per condividere attività ed esperienze con realtà di tutto il mondo.
Un’altra delle sfide centrali è il ricambio generazionale. L’associazione riconosce che coinvolgere i giovani non è semplice, ma lo considera una priorità. Negli ultimi anni ha integrato nuovi membri nel direttivo, molti dei quali giovani. “Per tutti i circoli è difficile convocare nuove forze in quella fascia di età, ma ci siamo riusciti: oggi partecipano con impegno e entusiasmo”, evidenzia Signorini.
Il lavoro con le nuove generazioni si proietta anche verso l’isola in Italia. Giovani dell’associazione hanno partecipato al Congresso dei Giovani ad Alghero, in Sardegna, dove hanno condiviso esperienze ed emozioni ritrovando la terra dei loro nonni. “È stato un momento molto emozionante: trovarsi nel luogo degli antenati ha risvegliato qualcosa di profondo. È quella connessione che cerchiamo di promuovere”, afferma la presidente.
L’Associazione Sarda di La Plata si basa su una costante attività di diffusione: social network, sito web e canali federativi. L’obiettivo è chiaro: che la cultura sarda non resti chiusa in una nostalgia immobile, ma circoli, si condivida e si aggiorni nella vita quotidiana platense.
La presidente lo esprime con una convinzione che riassume lo spirito del circolo: “Trasmettere la cultura sarda significa trasmettere amore per l’isola, per la sua gente e per la sua storia. Lo facciamo con il cuore”. E conclude con la frase che guida tutta la Federazione: “Dico sempre questo: siamo sardi di cuore, perché la Sardegna si porta dentro. Rappresentiamo l’isola con amore”.