Una delle aree più colorate e affollate della Melbourne Italian Festa è stato il Mercatino di Santa Lucia, un’area che si estendeva tutt’attorno alla mostra d’arte e che ha ospitato gli stand di alcuni piccoli business italiani, offrendo ai visitatori la possibilità di acquistare regali di Natale per i propri affetti o, comunque sia, di portarsi a casa un piccolo souvenir che ricordasse il Bel Paese.
Ad attirare la nostra attenzione, non solo per la quantità di persone che quello stand non ha mai smesso di richiamare, piuttosto per i giovani volti che si nascondevano dietro al bancone principale, due sorelle felici ed entusiaste di presentare i propri prodotti a chiunque cercasse di approcciare quel mondo, è stato ‘Destino – The Label’, una neo-etichetta specializzata nella realizzazione di gioielli in primis, e di accessori per la casa poi, con al centro il ‘Cornicello’, il simbolo italiano – specie del Sud Italia – per eccellenza di fortuna e protezione.
Victoria Rose, cofondatrice del marchio insieme al suo papà Joe, ci ha raccontato come sia nata questa attività e il significato del suo nome: “Ho sentito spesso pronunciare la parola ‘destino’ nella mia famiglia, un termine che viene utilizzato sia quando accade qualcosa di straordinario, sia qualcosa di tragico.
Un giorno, il nostro papà di ritorno da una visita in ospedale con una brutta notizia ci disse: ‘è il destino’, e in quel momento seppi che era così che dovevamo chiamare il nostro marchio”. Victoria ha, infatti, raccontato che è stata lei a dire a suo padre della sua idea imprenditoriale, ovvero quella di realizzare dei gioielli legati, dal punto di vista culturale, alle origini del papà calabrese, per poi avviare l’attività nel 2020, quando la giovane ragazza ha iniziato a prendersi cura del padre, dopo che gli è stato diagnosticato il glioblastoma, un cancro terminale al cervello.
A proposito del cornicello, il protagonista indiscusso delle collane, degli anelli, dei braccialetti e degli orecchini realizzati a mano da Victoria, la ragazza ha detto: “Sono cresciuta vedendo mio padre indossare il cornicello ogni giorno, ma non ho mai visto una donna farlo.
Per cui mi son chiesta: perché non realizzare qualcosa che anche le donne avrebbero potuto indossare? Magari dei gioielli? È così che è nato tutto”.
Dopo essere riusciti a crearci un varco tra la folla del Mercatino di Santa Lucia, ci siamo imbattuti anche in Franco, il cofondatore, insieme alla moglie, di ‘The Italian Flame’, un piccolo business che realizza candele ispirate ai profumi dell’Italia. “È stata mia moglie ad aver partorito questa idea sensazionale, ovvero creare delle candele per ricordare le vacanze in Italia.
Una delle prime candele che abbiamo realizzato è quella al limoncello. Oggi contiamo 40 diverse fragranze, tutte richiamano le belle memorie della Dolce Vita.
Le fragranze sono tutte naturali, ricavate da olii essenziali, e la cera è quella di soia, per cui non brucia agli occhi ma, in compenso, ti lascia un profumato ricordo del Bel Paese”.
In occasione del Natale, The Italian Flame ha realizzato anche una candela in edizione speciale al gusto Panettone, una variante che ha riscosso un incredibile successo alla Melbourne Italian Festa.
Abbiamo concluso il nostro tour al Mercatino di Santa Lucia con la visita allo stand di Indigo Heart, dove i colori brillanti delle ceramiche e i forti richiami ad alcuni elementi tipici e caratteristici dell’Italia hanno subito attirato la nostra attenzione.
Renee, fondatrice dell’attività, ha spiegato di aver dato vita al progetto circa 18 mesi fa, una risposta al desiderio di collegare, fino a fondere insieme, le tradizioni e le culture dell’Italia (territorio d’origine del marito) e del Portogallo (la terra in cui la sua famiglia è cresciuta, prima di emigrare in Australia).
“Questi pezzi – ha raccontato Renee, facendo riferimento alle ceramiche in mostra – conservano una bellezza classica e senza tempo, onorando una storia così intrinseca alla tradizione italiana.
Sono molto fiera delle nostre creazioni ed è un onore, per me, poter essere qui per far conoscere quella storia al pubblico australiano”.