BUENOS AIRES – Il Senato ha deciso questo giovedì di respingere il veto presidenziale alla legge sulla distribuzione dei contributi del Tesoro Nazionale (Atn, la cosiddetta cosiddetta copartecipazione).
Con 59 voti a favore, 9 contrari e 3 astensioni, la Camera Alta ha confermato l’insistencia (ossia la rivotazione di una legge già approvata su cui la presidenza ha posto un veto) sulla norma che mira a porre fine alla discrezionalità del governo nazionale nella gestione di tali risorse. Se la Camera dei Deputati voterà nello stesso modo, Javier Milei non potrà più bloccare l’iniziativa.
La votazione rappresenta un nuovo rovescio legislativo per la Casa Rosada. Il colpo arriva appena un giorno dopo che i deputati hanno respinto altri due veti dell’esecutivo: quello al finanziamento delle università nazionali e quello alla legge di emergenza pediatrica, legata all’Ospedale Garrahan.
La legge sui contributi del Tesoro Nazionale stabilisce che l’1% della riscossione delle imposte condivise, che oggi l’esecutivo distribuisce in modo discrezionale per affrontare emergenze provinciali, passi a distribuirsi in maniera automatica e regolare, come il resto delle risorse.
Il finanziamento universitario, invece, prevede l’aggiornamento dei fondi destinati a università, ospedali universitari, scienza e tecnologia ed estensione accademica in base all’inflazione del 2023 e 2024, con aumenti bimestrali secondo l’Indice dei prezzi al consumo (Ipc), oltre a una ricomposizione salariale per docenti e non docenti a partire da dicembre 2023.
La terza norma, relativa all’emergenza pediatrica, dispone l’assegnazione prioritaria di risorse per infrastrutture, forniture, medicinali, vaccini e personale nell’assistenza all’infanzia, insieme a miglioramenti salariali per i lavoratori della sanità ed esenzioni dall’imposta sui redditi per straordinari e turni di guardia.
La legge di distribuzione degli Atn passerà ora alla Camera dei Deputati, che dovrà votare se insistere sulla sua approvazione originale. In parallelo, le norme sul finanziamento universitario e sull’emergenza pediatrica sono già state ratificate dai Deputati e attendono il trattamento al Senato.
Per ribaltare i veti, l’opposizione ha bisogno dei due terzi in entrambe le Camere, un numero che nelle ultime giornate è riuscita a raggiungere, a differenza di quanto accaduto in altre occasioni nei mesi scorsi.