FIRENZE – Si è conclusa ieri la due giorni del congresso della Lega che si è tenuto nel fine settimana a Firenze e che ha visto la conferma di Matteo Salvini, peraltro unico candidato, eletto per la terza volta e in carica fino al 2029.
In apertura dei lavori, il segretario della Lega ha voluto sottolineare che quello di Firenze “è un congresso bello, ricco e unitario non perché c’è un solo candidato, ma perché ci sono donne e uomini che da tutta Italia oggi costruiranno la storia futura del nostro paese. È il primo congresso nazionale”.
In risposta alle voci secondo cui esisterebbero delle crepe sempre più profonde nella maggioranza di governo, Salvini ha precisato che “la Lega e il governo sono una cosa sola. Si mettano l’anima in pace Conte e Schlein. La Lega è garanzia che il governo avrà vita lunga ed è il collante del governo”.
Durante il suo discorso inaugurale, il Ministro ha voluto evidenziare che quello di Firenze “è un congresso contro ogni tipo di guerra e di conflitto, contro le guerre militari, contro le guerre commerciali, e noi vogliamo proporre un futuro diverso, che non significa sfilare in piazza con le idee confuse e le bandiere rosse sventolanti”.
Ha poi aggiunto che “non sarà un congresso contro qualcuno. Non siamo contro, contro l’Europa, contro gli stranieri, contro le diversità, anzi, noi siamo il movimento politico che adora, tutela e difende le diversità”.
Il segretario della Lega non poteva esimersi dal commentare la decisione americana di imporre tariffe doganali a tutti i partner commerciali, affermando che “la trattativa con il governo americano ci deve essere, meglio dialogare che guerreggiare. Quello che può cambiare sono le politiche suicide dell’Ue: azzerare il green deal, la sbornia elettrica, il patto di stabilità, i danni fatti agli agricoltori”, allineandosi con quato affermato dalla premier Meloni.
Durante la prima giornata del congresso è poi intervento, in collegamento, Elon Musk, che ha detto di sperare che “USA e Europa riescano a realizzare una partnership molto stretta. C’è già un’alleanza, ma spero sia più stretta e forte”. Poi, in controtendenza con quanto deciso nei giorni precedenti dall’amministrazione di cui fa parte, ha aggiunto: “E riguardo ai dazi ci sposteremo in una situazione di zero dazi nel futuro, verso una zona di libero scambio. È la mia speranza per il futuro”, ha aggiunto assicurando che “questo è il consiglio che ho dato al presidente”.
Rispondendo alle domande di Salvini sul lavoro che sta portando avanti con il DOGE, il dipartimento per l’Efficienza governativa, Musk ha detto che “è difficile tagliare la burocrazia e le spese dello Stato, perché c’è un’opposizione molto forte, anche quando si tagliano cose che non hanno senso di essere. Qualunque cosa facciamo viene postata sul web e sull’account di X per essere più trasparenti, però comunque veniamo accusati di qualsiasi cosa. Nonostante facciamo dei tagli ci attaccano”.
Da Firenze, attraverso i capigruppo parlamentari, è poi arrivata la richiesta che Matteo Salvini torni al Viminale, una proposta accolta dagli applausi dei presenti.
A proporlo, per primo, è stato Riccardo Molinari, presidente dei deputati leghisti, che si è detto convinto di credere che “sui temi dell’amministrazione della giustizia, sicurezza e contrasto all’immigrazione clandestina non basti l’ottimo lavoro ordinario che stiamo facendo. Penso che da questo congresso debba uscire un lavoro straordinario sulla sicurezza che soltanto Matteo Salvini, tornando al Viminale, potrà fare”.
E ha poi concluso: “Matteo pensaci, credo che qui siamo tutti d’accordo”.