La figura del coniglio pasquale ha forti radici nella tradizione popolare nordeuropea, mentre non ha trovato grande riscontro in quella religiosa, in particolare nei Paesi a maggioranza cattolica, come l’Italia, dove l’animaletto è stato introdotto relativamente di recente, con l’apparizione – sul mercato – di dolci, cioccolatini e decorazioni a tema.
Il coniglio pasquale avrebbe le sembianze più simili a una lepre che a un coniglio. La lepre è un animale particolarmente prolifico le cui scatenate danze amorose si possono vedere nei prati proprio agli inizi della primavera. Nell’antica cultura europea era un simbolo di questo periodo dell’anno, incentrato sulla rinascita della natura e sulla fertilità, il quale poi, con l’avvento del cristianesimo, venne più o meno a coincidere con la festività della Pasqua.
Le origini
C’è chi fa risalire il coniglietto, come simbolo pasquale, alla Germania del XV secolo, dove il cosiddetto “Osterhase” (il coniglio di Pasqua) nasconde le uova, per poi farle ritrovare ai bambini che si sono comportati bene. E anche in Germania, che nei primi decenni dell’Ottocento avrebbero iniziato a creare biscotti e dolcetti con questa forma. Gli immigrati tedeschi e olandesi hanno poi diffuso questa tradizione in America, dove ha assunto il nome di “Easter Bunny” e cominciato a regalare uova ai bambini che si comportano bene durante l’anno.
Un’altra storia riguarda la divinità sassone associata alla Primavera, di nome Eostre (chiamata anche Ostara, Eastre oppure Eostar), da cui deriva la parola per Pasqua in tedesco, “Ostern”, e in inglese, “Easter”.
La leggenda racconta che, un pomeriggio di primavera, la dea Eostre, per far divertire i bambini da cui era circondata, trasformò in coniglio l’uccellino che aveva appoggiato sul suo braccio. I bambini furono molto felici per questa trasformazione; non l’uccellino, che, al contrario, ne era rattristato. I piccoli, allora, chiesero alla dea di ritrasformare il coniglio in volatile. Nel frattempo era però giunto l’inverno e la dea, esausta, non aveva più le capacità per annullare l’incantesimo. Ritornata la primavera, la dea Eostre riacquistò le proprie forze e ridiede all’uccellino la forma originale. Per la gioia, il piccolo pennuto depose delle uova colorate che regalò ai bambini e alla dea.
Il significato cristiano
Sin dalle origini del cristianesimo la lepre rappresentava Cristo. Secondo la religione, fu Sant’Ambrogio ad attribuire alla lepre il simbolo della Risurrezione, poiché il suo manto ha la caratteristica di cambiare colore con il cambiare delle stagioni.
La tradizione di regalare uova colorate è arrivata fino ai giorni nostri, così come quella del coniglietto pasquale, sebbene il significato di questo dono sia mutato con l’avvento del cristianesimo. Anche le uova sono quindi diventate il simbolo della Risurrezione di Cristo ed emblema della primavera come rinascita a nuova vita.
Il coniglietto in Australia
L’usanza del coniglietto pasquale è diventata tradizione in Australia: con l’approssimarsi della Pasqua si intensifica la presenza nei negozi del simpatico animaletto dalle lunga orecchie. Le più note case dolciarie internazionali sono molto presenti sul mercato con le loro proposte di coniglietti di cioccolata, ma prolificano sicuramente i peluche a forma di coniglietto da abbinare alle tradizionali uova di cioccolato.