VENEZIA - Nella giornata di sabato le squadre alpinistiche dei vigili del fuoco hanno ritrovato e recuperato il corpo di Giulia Cecchettin, la ragazza scomparsa una settimana prima insieme all’ex fidanzato Filippo Turetta, nei confronti del quale è stato spiccato un mandato d’arresto europeo.

Il corpo della 22enne, originaria di Vigonovo, nella provincia di Venezia, è stato ritrovato in un canalone vicino al lago di Barcis, nel pordenonese.

La svolta nelle indagini era arrivata lo scorso giovedì quando, una telecamera che registra il passaggio dei veicoli all’ingresso dell’area turistica di Piancavallo, una località vicina al luogo del ritrovamento del cadavere di Giulia, è stata riaccesa dopo quattro giorni di inoperatività per manutenzione.

Il software aveva continuato a registrare i passaggi, pur senza trasmetterli al sistema operativo e al momento della riaccensione è scattata l’allerta per il transito dell’automobile di Turetta. Un altro video della notte di sabato ha mostrato il ragazzo colpire ripetutamente Giulia che, dopo una lite in auto, avrebbe tentato di fuggire, e sarebbe stramazzata a terra sotto i colpi di Turetta che poi l’avrebbe caricata in macchina, esanime.

Secondo quanto riportano gli inquirenti, la causa della morte sarebbero le diverse coltellate alla testa e al collo, ma si deve ancora stabilire dove e quando la giovane sia stata uccisa, prima che il suo corpo fosse fatto rotolare per cinquanta metri, lungo un dirupo.

Le ricerche sono ora concentrate su Turetta, accusato dell’omicidio e la cui auto è stata avvistata per l’ultima volta, una settimana fa in Austria.

A lui rivolgono un appello i suoi familiari, così come il procuratore capo di Venezia, invitandolo a mettere fine alla fuga, a costituirsi per dare la propria versione dei fatti.

Sono oltre cento le vittime di femminicidio dall’inizio dell’anno, in Italia, in media, una donna viene uccisa ogni 4 giorni. La segretaria del Dem Elly Schlein si è rivolta direttamente al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sostenendo che è necessario un intervento urgente e si è detta disposta al dialogo per introdurre al più presto, in tutte le scuole, l’educazione al rispetto e all’affettività.

All’appello ha risposto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara facendo sapere che il governo è già al lavoro per presentare ufficialmente nei prossimi giorni una proposta. La politica arriva unanimemente alla conclusione che la sola repressione non basta e che occorre puntare di più sull’educazione.

E nelle stesse ore in cui si è appresa la notizia del ritrovamento del cadavere di Giulia, si è saputo che un’altra donna è stata uccisa in un agguato in provincia di Reggio Calabria.

Un delitto “strano” è stato definito dall’investigatore che sta lavorando sul caso. Francesca Romeo, guardia medica di 67 anni è stata vittima di un agguato mentre, in auto con il marito Antonio Napoli, stava rientrando a casa dopo il turno di notte.

Il sicario avrebbe atteso il passaggio dell’auto e sparato un primo colto contro il parabrezza in direzione della dottoressa, che occupava il sedile del passeggero, uccidendola.

Il secondo colpo ha ferito lievemente il marito, che si trovava alla guida dell’auto.