Marzo 2020. Non avrei potuto scegliere una data peggiore. Alla fine di febbraio il lancio del mio libro fu posticipato e successivamente, il 9 marzo 2020, l’Italia entrò in lockdown. Meno di un mese dopo, l’Australia ha chiuso i propri confini. Nessuno poteva entrare e nessuno poteva lasciare l’Australia, tranne i cittadini australiani che tornavano stabilmente. Anche se in Australia abbiamo fatto bene in termini di impatto pandemico, i nostri confini sono ancora chiusi.
Il mio libro voleva essere (infatti era) un’analisi contemporanea dei problemi dell’economia italiana, ma con un linguaggio accessibile a chiunque. Il libro è ricco di statistiche aggiornate fino all’inizio dello scorso anno che descrivono l’andamento dell’economia italiana e le cause, assieme alle possibili soluzioni, dei suoi problemi economici. E poi, quasi da un giorno all’altro, il libro è diventato irrilevante.
In Australia, quando siamo entrati in lockdown, c’è stata una corsa all’acquisto della carta igienica. All’epoca ricordo di aver pensato che il mio libro avrebbe potuto essere parte della soluzione a questo problema, perché le statistiche e le analisi erano ormai tutte obsolete, e sentivo che era indispensabile quanto la carta su cui era scritto.
Il COVID-19 sembrava aver cambiato tutto e danneggiato ogni statistica economica in un modo mai visto prima in tutta la mia carriera.
Ho (avevo) una rubrica fissa su La Fiamma che scrivevo ogni quattordici giorni. Ho scritto articoli per tre anni ogni quattordici giorni, ma non sono riuscito più a farlo.
Dopo aver lavorato al mio libro per due anni e dopo la sua pubblicazione, stavo per ottenere il mio momento di gloria in occasione del suo lancio a Montecitorio in Italia.
Da allora, ho trovato grande difficoltà a scrivere qualcosa sull’economia italiana perché purtroppo il libro su cui ho impegnato due anni è diventato irrilevante quasi da un giorno all’altro. Tutto ciò ha distrutto la mia autostima.
Pensandoci un po’ su, credo di essermi sbagliato. Siamo a quasi 18 mesi da un evento, il COVID-19, che ha cambiato il mondo. Tuttavia, a mio parere, i problemi economici dell’Italia sono rimasti gli stessi. Il titolo del mio nuovo libro dovrebbe essere questo: L’impatto del COVID-19 sull’economia italiana: rimangono gli stessi vecchi problemi economici.
Questa è la prima volta dopo più di un anno che ho il coraggio di scrivere di nuovo in questa rubrica. Diamo un’occhiata a dove si trova ora l’economia italiana rispetto a dove era rimasta appena prima del COVID.
Secondo il mio libro, prima della pandemia, l’Italia aveva il terzo peggior tasso di disoccupazione in Europa, dopo Grecia e Spagna.
Due anni dopo, non è cambiato niente. Il tasso di disoccupazione in Italia è attualmente intorno al 9,3% - ci sono circa 2,5 milioni di povere anime che sono disoccupate in Italia – e le uniche altre due economie in Europa con un tasso di disoccupazione peggiore sono la Spagna e la Grecia con tassi superiori al 14%.
Tuttavia, sembrano esserci buone notizie sul fronte della crescita economica. Prima della pandemia, secondo il mio libro, l’Italia aveva la più debole crescita economica tra tutti i Paesi europei. La produzione stava aumentando verso un misero tasso di circa l’un per cento. Se ci proiettiamo in avanti di 18 mesi, secondo la rivista l’Economist, quest’anno il tasso di crescita economica dell’Italia dovrebbe raggiungere il 6%, ossia il secondo tasso più alto in Europa dopo la Spagna.
Suona strano vero? Purtroppo, il buon andamento attuale dell’economia italiana è falsato dalla pandemia. L’economia italiana lo scorso anno è stata una delle più colpite in Europa dalla pandemia. L’attività commerciale è diminuita di un sorprendente 9%. Tra le economie più colpite, solo la Spagna ha sofferto di più.
Quindi, non è tanto che l’Italia stia producendo una crescita economica sorprendente perché l’economia sta andando bene. Piuttosto, poiché la produzione italiana lo scorso anno è diminuita così tanto, c’è molto da recuperare. La sua apparente forte crescita economica non ha molto significato.
Con una situazione come questa, puoi biasimarmi per non aver voluto scrivere per 18 mesi? Non ho avuto il coraggio di scrivere un articolo per quasi due anni, ma ora sono tornato. Speriamo che i prossimi mesi portino buone notizie e che rendano questa rubrica un motivo di festa piuttosto che una triste lettura.
Non mi sento più così frustrato per il mio libro. In realtà, tutte le analisi relative all’economia sono ancora corrette, anche se le statistiche sono cambiate drasticamente a causa della pandemia.
E due anni dopo, un enorme evento che ha cambiato la faccia della terra ha fatto ben poco per sconvolgere i problemi economici dell’Italia. Infatti, rimangono gli stessi problemi e le stesse cause di quei problemi.