ROMA - L'Aula del Senato ha votato la fiducia al dl flussi, che contiene disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, e dei relativi procedimenti giurisdizionali. Il via libera con 99 sì, 65 no e un astenuto conferma il voto positivo della Camera, e il testo diviene ora legge. 

Nel dl sono confluiti, sotto forma di emendamenti, l'elenco dei Paesi sicuri d'origine - tra cui Bangladesh, Egitto e Marocco - ed altre proposte normative che hanno destato polemiche da parte dell'opposizione. 

Tra queste il cosiddetto “emendamento Musk”, come lo ha etichettato il centrosinistra, che stabilisce che per i procedimenti di convalida o proroga del trattenimento di un migrante richiedente protezione internazionale sia competente la Corte d'Appello in composizione monocratica, e non più la sezione specializzata in materia di immigrazione del Tribunale alla quale resta, invece, la competenza per le controversie  sull'impugnazione dei provvedimenti. 

“Questo decreto vuole dare ordine a una materia molto complessa e dare risposte concrete per il controllo dell’immigrazione”, dichiara il senatore della Lega Paolo Tosato, durante le dichiarazioni di voto di fiducia.  

“Ricordiamo molto bene quando, con i governi di centrosinistra, arrivavano pullman di immigrati e i sindaci non erano nemmeno informati”, continua il senatore, sottolineando che il partito continuerà a portare avanti “battaglie contro l’immigrazione clandestina e a favore dei flussi regolari, così come ha fatto Matteo Salvini, cui va il nostro pensiero perché sotto processo proprio per aver difeso i confini”. 

Anche Forza Italia è soddisfatta dell’approvazione, sostenendo che sia un provvedimento “validissimo” che riguarda, oltre che la sicurezza, anche accoglienza, ingressi e lavoro. 

“Questo governo e questa maggioranza vogliono coniugare la legalità con la giustizia sociale”, afferma il presidente dei senatori azzurri, Maurizio Gasparri, sottolineando che con la nuova legge si introducono permessi a chi svolge alcune professioni sanitarie, norme a tutela dei perseguitati, e si ampliano le quote di ingresso portandole oltre 400.000 persone in tre anni. 

Il parlamentare continua spiegando che durante la discussione alla Camera è stata ascoltata anche Sea-Watch, che secondo il senatore “collabora a un'attività di incoraggiamento sostanziale ai trafficanti di persone”, e la Guardia Costiera, “che con 11.000 donne e uomini dà un contributo fondamentale alla salvezza di vite umane e al contrasto all'attività dei trafficanti”.  

Critica l’opposizione, con il senatore Andrea Giorgis, capogruppo del Pd in Commissione Affari costituzionali, che dichiara di non comprendere quali siano i benefici per il sistema produttivo e la sicurezza dei cittadini, che derivano “dal perseverare nell’escludere, da un lato, ogni regolarizzazione di coloro che sono già presenti sul territorio, e dall’altro nello stabilire quote di ingresso regolare del tutto insufficienti a soddisfare la domanda di forza lavoro”.  

Per il parlamentare dem, infatti, il principale effetto del provvedimento sarà quello di aumentare il numero delle presenze irregolari, alimentare lo sfruttamento, il lavoro nero e accrescere il rischio che “coloro che verranno messi ai margini della società diventino preda della criminalità”.  

Giorgis conclude il suo intervento rimarcando che da questa vicenda emergerebbe “un tratto politico e culturale tipico del governo: l’avversione al pluralismo, e quindi al Parlamento e a ogni limite al potere della maggioranza, in nome di una concezione illiberale e autoritaria della democrazia”. 

Il leader di Iv, Matteo Renzi, punta invece il dito contro lo spreco di denaro per l'hotspot in Albania, sostenendo che si tratti di “una delle più grandi buffonate, tanti soldi sottratti al Bilancio dello Stato e oggi svolge la funzione di canile. È costato un miliardo, sta accogliendo cani randagi albanesi e gli italiani devono pagare con le tasse la vostra ideologia”.