Nei giorni scorsi, Brisbane ha ospitato la seconda edizione dell’Italian Design Day, un evento internazionale promosso dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per valorizzare il design italiano nel mondo. La giornata ha rappresentato anche un’occasione per celebrare il Made in Italy attraverso una conferenza dal titolo provocatorio e attualissimo, ‘Disuguaglianze: Design per una vita migliore’.
L’iniziativa si è svolta presso gli spazi del consolato d’Italia nella capitale del Quensland e ha visto la partecipazione di figure di spicco nel campo del design, dell’architettura e dell’urbanistica, coinvolte in un confronto sui nuovi ruoli del progetto nella società contemporanea. Temi centrali dell’incontro sono stati la sanità, l’istruzione, la gestione delle risorse naturali, la rigenerazione urbana e i rapporti tra generazioni.
Ospite d’onore in collegamento dall’Italia è stato l’architetto Alfonso Femia, testimonial dell’Associazione Designer Italiani che ha condiviso con il pubblico le sue riflessioni su come il design possa diventare uno strumento concreto per contrastare le disuguaglianze e ripensare lo spazio abitato in un’ottica inclusiva e sostenibile.
A dialogare con lui, due esperte del panorama accademico australiano: la professoressa Paola Leardini dell’University of Queensland e la senior lecturer Cecilia Bischeri della Griffith University. Entrambe hanno portato esperienze e pratiche maturate tra ricerca e insegnamento, con un focus su edilizia pubblica, design urbano e architettura sociale. In particolare, le relatrici si sono interrogate su come la città di Brisbane potrà trasformarsi in vista delle Olimpiadi del 2032, e su quali opportunità il design possa offrire per promuovere uno sviluppo urbano più equo, accessibile e resiliente.
Il dibattito ha offerto al pubblico spunti profondi sul ruolo del design come pratica culturale e politica, capace di intervenire in maniera trasversale nella vita quotidiana delle persone. Attraverso un linguaggio accessibile e inclusivo, i relatori hanno dimostrato come il design non sia solo forma, ma anche visione, responsabilità e impegno sociale.
La console d’Italia a Brisbane, Luna Angelini Marinucci, ha voluto ringraziare pubblicamente i relatori e tutti i partecipanti per aver contribuito a un momento di riflessione collettiva sulle sfide dell’ambiente antropizzato e sul potenziale del design italiano in un mondo che cambia.