PYONGYANG - Kim Jong Un ha imparato dal nonno, il fondatore della Repubblica democratica popolare di Corea (DPRK) Kim Il Sung, come muoversi tra due potenze sempre in bilico tra l’alleanza e la concorrenza, come la Russia e la Cina. E sa che spostarsi troppo verso l’una aliena i rapporti con l’altra. Tuttavia, l’equilibrio non è mai facile e, in questo momento, la linea del leader supremo di Pyongyang sembra un po’ squilibrata a favore dei rapporti con Mosca. 

Il ministero sudcoreano dell’Unificazione ha segnalato in un rapporto oggi che “il fulcro della diplomazia nordcoreana è la Russia” in questo momento e Kim sta “cercando scambi a tutto campo per massimizzare i benefici derivanti dal dispiegamento militare”. Dopo la firma dell’accordo di partenariato strategico, avvenuta in occasione della visita a Pyongyang del presidente russo Vladimir Putin, la Corea del Nord ha inviato circa 11mila soldati in Russia per combattere al fianco dei militari della Federazione contro l’Ucraina. 

Ma non solo: secondo Seul, Kim ha anche iniziato a rivolgersi a Putin con il termine di “compagno” a partire da agosto 2023. E i preparativi per una visita in Russia del capo del regime nordcoreano – secondo quanto ha riferito oggi il viceministro degli Esteri russo Andrey Rudenko – sono in pieno svolgimento. Non c’è, invece, in vista un incontro con il presidente cinese Xi Jinping, che notoriamente non ha un grande feeling col più giovane vicino.  

Pyongyang – a quanto segnala il ministero sudcoreano – vorrebbe rendere meno freddi i rapporti con Pechino, promuovendo la ripresa dei tour di gruppo per turisti cinesi e riavviando i lavori sul ponte sul fiume Amnok (Yalu) sul lato nordcoreano, previsto da un accordo bilaterale del 2009 e destinato a sostituire quello esistente che collega Sinuiju a Dandong.  

Immagini satellitari recenti mostrano che sul lato nord sono in corso lavori per un’area doganale di circa 172.500 metri quadrati – più ampia dei 150.000 metri quadrati previsti sul lato cinese – a indicare l’intenzione di Pyongyang di riattivare il commercio transfrontaliero. 

Nonostante questi segnali, Pechino mantiene un atteggiamento piuttosto distaccato: i tour di gruppo per cittadini cinesi non sono ancora ripresi e il miglioramento delle relazioni bilaterali “potrebbe richiedere tempo”, secondo il ministero sudcoreano. 

Sul fronte economico, Seul stima che il cosiddetto “beneficio russo” derivante dall’invio di truppe a sostegno di Mosca ammonterebbe a circa 3 miliardi di dollari l’anno – pari al 30% del bilancio statale nordcoreano – sufficiente a finanziare i progetti politici di Kim (ospedali, fabbriche regionali e altre infrastrutture), sebbene la Russia non abbia ancora corrisposto tutti i fondi pattuiti.