PAVIA - Il Dna sotto le unghie di Chiara Poggi appartiene ad Andrea Sempio, ora indagato dalla Procura di Pavia per il suo omicidio. Gli esiti del prelievo coattivo svolto su Sempio confermano le conclusioni della difesa di Alberto Stasi, fa sapere il procuratore Fabio Napoleone.  

Il Dna deve ora essere comparato con campioni biologici e reperti della vittima non oggetto della distruzione dei corpi di reato disposta dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano, effettuata nel 2022, che non sono mai stati sottoposti ad analisi genetica o hanno fornito un esito dubbio o inconclusivo. 

Nel corso degli accertamenti previsti nelle prossime settimane, il dato verrà nuovamente analizzato dagli esperti, per confermare o smentire gli esiti della perizia consegnata dagli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis agli inquirenti. 

Nel primo comunicato diffuso sulla vicenda, comunque, la Procura lascia intendere di voler riaprire l’indagine sul delitto di Garlasco a 360 gradi, e il procuratore aggiunto Stefano Civardi e la pm Valentina De Stefano hanno chiesto al gip di procedere con un incidente probatorio. 

Il procuratore Fabio Napoleone spiega i passaggi per cui si è arrivati a questa decisione, a cominciare dal deposito – da parte della difesa di Alberto Stasi – di una consulenza tecnica del dottor Ugo Ricci, specialista in genetica medica, e dell’opinione dell’ulteriore consulente Lutz Roewer, altro esperto a livello internazionale del campo.  

“Non so a quali campioni biologici e reperti si riferisca la Procura, nella richiesta di incidente probatorio non vengono indicati. Ci riserviamo di impugnare il provvedimento, se sarà possibile”, dichiara all’Agi l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, in merito alla richiesta di incidente probatorio.