PERTH – Si è lasciato guidare da un impeto travolgente, Arck Storm, e dalla necessità di appagare un desiderio improvviso. Ispirato dall’amore per l’arte e l’architettura del Belpaese, il fondatore e direttore di una compagnia aerea, oltre che attivo nel settore petrolifero e del gas, ha coraggiosamente deciso di realizzare un ineguagliabile sogno, nato dall’unica volontà di lasciare in eredità ai suoi figli il valore della perseveranza.
Nel 2016, Storm ha infatti dato inizio al grandioso progetto, Neptune Majestic, una statua monolitica e una replica dello straordinario Nettuno dell’omonima Fontana di Bologna, opera dell’architetto Tommaso Laureti nel 1563, su commissione di papa Pio IV. È stato invece lo scultore Giambologna a realizzare la statua in bronzo del dio del mare, denominata “Il Gigante” dai bolognesi. Oggi si erge grandiosa in Piazza del Nettuno nel capoluogo emiliano, adiacente a Piazza Maggiore, in pieno centro cittadino.
“Il mio intento è incoraggiare i miei figli e tutti i bambini vulnerabili del mondo a non perdere mai la propria passione, a costruire con coraggio e grinta senza avere alcuna paura di realizzare i propri sogni”, ha raccontato.
Di origini polacche, giunto in Australia nel 1980, Storm sognava da bambino di diventare un pilota da caccia. La determinazione, che non gli è mai mancata, l’ha spinto a iscriversi all’accademia dell’aeronautica militare in Polonia all’età di quindici anni.
Ma, giunto a Perth poco più che ventenne, si è reso conto di non poter trasformare l’esperienza pregressa in un futuro solido e ha quindi deciso di dedicarsi all’aviazione, gestendo la propria compagnia aerea.
Dopo il matrimonio con una ragazza italiana conosciuta in Australia, ha iniziato ad abbracciare davvero l’interesse verso la cultura dello Stivale, appassionando anno dopo anno alla sua storia artistica.

Arck Storm a Bologna davanti alla Fontana del Nettuno
“Il mio cellulare era pieno zeppo di canzoni italiane – ha raccontato nostalgico –; mi sono completamente immerso nelle meraviglie del Belpaese. Mi reputo una persona ‘estetica’, che ama l’arte e la storia. L’idea di Neptune Majestic non è dettata infatti da un fattore economico, piuttosto dalla reale necessità di dar vita a un’opera incantevole da lasciare ai miei figli”.
Un progetto monumentale, così come mastodontica è la statua – alta 3,40 metri e dal peso di 2,3 tonnellate. Due anni sono serviti per realizzare la replica perfetta di Nettuno. Ma, prima di ogni cosa, era necessario trovare un artista che fosse capace di imitare l’impresa artistica di Giambologna.
“Avevo visto su un giornale polacco una statua alta cinque metri realizzata da uno scultore locale. Ho chiamato il giornale, ho recuperato il suo numero e mi sono messo in contatto. Abitava a soli venticinque chilometri da casa mia; l’ho preso come un segno del destino – ha spiegato Storm –. Quando gli ho proposto l’opera, Tadeusz Biniewicz mi ha risposto: ‘Il mio Nettuno sarà meglio dell’originale’. Ho pensato fosse molto sfacciato ma gli ho dato fiducia”.
Un scelta fortunata perché, dopo due anni di lavoro ininterrotto, sei giorni su sette – a eccezione di qualche attimo di stanchezza fisica ed emotiva, risanata da un viaggio a Bologna per ammirare la statua con sguardo rinnovato – l’artista ha portato alla luce Neptune Majestic il 15 dicembre 2018.

L’artista polacco Tadeusz Biniewicz durante la realizzazione di Neptune Majestic
Realizzata da un singolo blocco da 34 tonnellate di granito Blanco Salinas, scavato in Portogallo, l’opera appare in piedi su un piedistallo e svetta per 5,5 metri di altezza. “Non abbiamo utilizzato il bronzo, eppure la replica risulta esattamente dello stesso peso dell’originale”, ha specificato Storm.
La cerimonia di presentazione della statua monolitica è avvenuta a maggio 2020 a Hel, in Polonia, alla presenza dell’ambasciatore italiano nel Paese, il sindaco di Bologna, la Camera di Commercio Italiana in Polonia e la comunità italiana locale.
Lo scorso gennaio, Neptune Majestic è finalmente giunta in Western Australia, per ora temporaneamente collocata nel giardino dello stesso Storm, prima di diventare il simbolo di progetti futuri. Il filantropo e magnate intende infatti trasformare la statua monolitica, sul suo piedistallo in granito, in un’icona per una possibile catena alberghiera lungo la costa australiana, “un marchio che trasudi un’atmosfera di raffinatezza ed eleganza senza tempo”, oltre a presentarla al pubblico locale in una cerimonia ufficiale alla presenza di autorità italiane e australiane.
“Potrebbe essere l’inizio di una collaborazione significativa tra le due città – Perth e Bologna – attraverso un gemellaggio che possa rafforzare legami culturali e storici. Ma spero anche che possa consentire all’Australia di diventare una mecca per il turismo internazionale – ha aggiunto –. Potrebbe essere un simbolo per tutti i migranti provenienti dall’Italia e per gli ammiratori dell’epoca dei grandi maestri dell’arte come Lorenzo Bernini, Antonio Canova, Michelangelo oppure lo stesso Giambologna”.