MELBOURNE – Le proteste contro l’esposizione di sistemi d’arma “Land Forces” a Melbourne hanno continuato a suscitare critiche, soprattutto a seguito degli scontri violenti tra i manifestanti e la polizia. 

Durante la terza giornata consecutiva di proteste, i manifestanti hanno bloccato l’accesso al centro congressi dove si svolgeva l’esposizione. La situazione è rimasta pacifica. Tuttavia, scontri violenti si erano verificati il giorno precedente, con 42 persone arrestate e accusate di aggressione, incendio doloso e blocco delle strade. Gli attivisti avevano lanciato “bottiglie di vetro, barattoli e acido alimentare” contro la polizia, che ha risposto con proiettili di gomma, gas lacrimogeni e granate stordenti.

La polizia ha dichiarato che 27 ufficiali sono stati feriti, mentre secondo i manifestanti un numero di attivisti, otto-dieci volte superiore, ha riportato ferite.

La premier del Victoria, Jacinta Allan, ha criticato alcuni manifestanti che si sono presentati con “sassi, bottiglie e palloncini pieni di urina”, dichiarando che “non è possibile protestare pacificamente” in questo modo. 

Anche il ministro della Polizia, Anthony Carbines, ha dichiarato che i manifestanti “che si trovavano nel posto sbagliato” non possono lamentarsi delle conseguenze.

Il governo statale ha difeso la decisione di ospitare la conferenza, nonostante le proteste. Allan ha sottolineato che alcune aziende presenti all’esposizione, come Thales, svolgono un ruolo importante supportando lo sforzo bellico in Ucraina con mezzi come i veicoli blindati Bushmaster. Ha anche ringraziato la polizia per aver garantito la sicurezza pubblica durante l’evento.

Nell’ultima giornata di proteste, gli attivisti hanno continuato a bloccare strade, con due manifestanti che si sono cementati a un’auto sul ponte di Kings Way, creando ulteriori disagi al traffico. La macchina è stata rimossa rapidamente, ma le proteste si sono protratte fino alla conclusione dell’esposizione.