In un periodo segnato da profonde trasformazioni sociali e tensioni sia locali che globali, il governo del Victoria rilancia il suo impegno a favore dell’unità e dell’inclusione attraverso l’avvio della Victorian Multicultural Review 2025.

Il progetto, annunciato ufficialmente il 17 dicembre 2024 dalla premier Jacinta Allan, mira a rafforzare la coesione sociale e a prevenire le divisioni all’interno della popolazione sempre più eterogenea del Victoria.

A guidare la revisione è George Lekakis, figura di spicco nel panorama delle politiche multiculturali australiane. Al suo fianco, un gruppo consultivo mirato composto da leader di comprovata esperienza, tra cui Hass Dellal, Carmel Guerra, Miriam Suss e Mark Duckworth. Il coordinamento dell’iniziativa è affidato alla sezione per gli Affari multiculturali del dipartimento della Premier.

Il processo include una serie di consultazioni mirate con enti comunitari, organizzazioni di settore e il pubblico, attraverso incontri regionali nelle aree simbolo del multiculturalismo vittoriano.

Le sessioni, che si terranno sia in presenza sia online, sono state già programmate in diverse località tra fine aprile e maggio. I prossimi incontri sono previsti a St Albans, presso il Bowery Theatre and St Albans Community Centre (33 Princess Street, St Albans), questa sera, giovedì 15 maggio dalle 6pm alle 7.30pm, e a Casey, presso il Cranbourne West Community Hub (4 Flicka Boulevard, Cranbourne West).

Ulteriori incontri sono attesi nelle prossime settimane e la partecipazione è aperta tramite registrazione via Eventbrite.

Tra i punti centrali della revisione figurano il rilancio del dialogo interreligioso, la capacità di risposta rapida alle crisi comunitarie, la lotta contro razzismo e discriminazione e una partecipazione più ampia della società alle politiche pubbliche sulla convivenza.

Il tutto sarà sostenuto dall’introduzione di un cosiddetto “Social Cohesion Pledge”, un impegno che le organizzazioni dovranno sottoscrivere per poter accedere ai finanziamenti pubblici, sancendo così la loro adesione a princìpi comuni di rispetto e solidarietà.

Le raccomandazioni che emergeranno da questo percorso saranno decisive per il futuro delle politiche multiculturali dello Stato, in un momento in cui l’unità e la comprensione reciproca non sono solo auspicabili, ma necessarie.