SYDNEY - Il governo del New South Wales ha confermato l’intenzione di introdurre nuovi tagli alle spese nel settore della Sanità pubblica con un “Treasury Cap” che dovrebbe raccogliere circa 252 milioni di dollari. Secondo un documento governativo finito nelle mani del Partito laburista statale e pubblicato dal Sydney Morning Herald,  “NSW Health sarà chiamato collettivamente a ridurre le proprie spese di 252 milioni di dollari”, nell’ambito di un’iniziativa che interesserà tutte le agenzie governative. 
Il nuovo tetto massimo alle spese dei dipartimenti governativi, inoltre, “potrebbe venire incrementato nel corso dei prossimi tre anni”. Dei tagli previsti, 150 milioni dovrebbero avvenire nell’ambito dei distretti sanitari locali, 67 milioni dal servizio ambulanze, di patologia clinica ed HealthShare e altri 35 milioni dallo stesso ministero della Sanità e dal Cancer Institute. 
Il ministro della Sanità Brad Hazzard ha confermato che “NSW Health ha chiesto a ciascun distretto sanitario di usare i fondi a disposizione nel modo più saggio possibile, per produrre il maggior numero di servizi per i pazienti. Saranno gli organi interni di gestione degli ospedali a prendere le decisioni sull’allocazione dei fondi nei vari dipartmenti”.   
Il segretario statale del sindacato dei lavoratori della Sanità HSU Gerard Hayes ha subito reagito annunciando che potrebbero essere indetti scioperi del personale sanitario, se i colloqui col governo previsti nei prossimi giorni non dovessero produrre risultati concreti: “L’opera di ottimizzazione delle spese nel settore della Sanità è già stata compiuta nel corso degli ultimi dieci anni, e non rimane più niente da tagliare in campo amministrativo senza intaccare i servizi agli utenti”. 
Per il portavoce laburista alla Sanità. Ryan Park, infine, “i nuovi tetti di spesa avranno l’effetto d’incrementare i tempi d’attesa nei Pronto Soccorso, di far crescere la pressione sulle liste d’attesa per gli interventi chirurgici e porteranno a una riduzione del personale negli ospedali”.